Al Dall’Ara non si passa: anche il Napoli campione d’Italia viene fermato sul pari dal Bologna di Thiago Motta
I rossoblù vanno sotto di due gol a causa degli errori di Skorupski e Barrow, ma nel secondo tempo riescono a riacciuffare la partita grazie alle reti di Ferguson e De Silvestri e vanno vicinissimi a una clamorosa vittoria
“Non abbiamo fermato il Napoli, è il Napoli che ha fermato noi. Meritavamo di vincere”. Questa frase, che certamente ha un suo bell’effetto, è stata pronunciata da mister Thiago Motta nella conferenza stampa post-partita di Bologna-Napoli. È un’espressione che forse non ci consegna fino in fondo una reale lettura del match (a mio avviso infatti il pareggio alla fine è tutto sommato giusto, nonostante i due gol dei partenopei siano stati letteralmente segnati dallo stesso Bologna), ma che rende merito a una squadra che, dall’arrivo del tecnico italo-brasiliano, è stata in grado di condurre un campionato di primissimo livello. In particolare, il dato delle sfide casalinghe contro le big del nostro campionato è assolutamente positivo: due vittorie contro Inter e Fiorentina, cinque pareggi contro Lazio, Milan, Juventus, Roma e Napoli e una sola sconfitta contro l’Atalanta (decisamente immeritata tra l’altro). A mia memoria non ricordo sinceramente un cammino del genere tra le mura amiche del Dall’Ara, e non so fino a che epoca si debba risalire per ritrovare un dato quantomeno simile.
Ad ogni modo, l’ultimo di questi brillanti risultati è proprio il pareggio avvenuto contro la squadra partenopea, arrivato al termine di una partita dall’andamento folle. Il Bologna infatti, anche e soprattutto a causa di due pesantissimi errori di Lukasz Skorupski e Musa Barrow in fase di impostazione, al decimo minuto del secondo tempo si trovava sotto di due reti, nonostante un incontro dall’andamento tutto sommato piuttosto equilibrato. Tuttavia, quando il punteggio finale sembrava ormai del tutto segnato, e con esso pure le residue possibilità di arrivare all’ottavo posto e all’eventuale Conference League, i rossoblù, grazie in modo particolare ai decisivi cambi effettuati, sono riusciti a riemergere da una situazione di grande difficoltà, e grazie ai gol di Lewis Ferguson e Lorenzo De Silvestri (probabilmente alla sua ultima apparizione in casa con la nostra maglia) si sono ritrovati in parità all’84° minuto. Il Bologna, arrivato a questo punto del match, poteva perfino accontentarsi dell’importante parità acquisita, ma i ragazzi di Thiago Motta hanno continuato a spingere sull’acceleratore alla ricerca di una vittoria che, a quel punto, sarebbe stata a dir poco clamorosa. Alla fine, nonostante diversi tentativi (tra cui pure un gol annullato a Sansone per fuorigioco), il risultato non è più cambiato, ma la mentalità e la capacità di reazione mostrate dalla formazione felsinea sono assolutamente da segnalare. C’è poco da dire: il cambio di mentalità portato sotto le Due Torri dal tecnico nativo di Sao Bernardo do Campo è evidente, e forse il fatto che il Bologna si stia giocando qualcosa di importante alla penultima giornata per la prima volta negli ultimi otto anni ne è una naturale e ovvia conseguenza.
Passando ai singoli, sono state diverse le buone prestazioni in casa rossoblù. Ottima è stata, per esempio, la partita di Lewis Ferguson, ieri al suo secondo gol consecutivo e alla sesta marcatura in stagione, buona prova è stata altresì quella di Nicolas Dominguez, che ha corso fino all’ultimo secondo e ha lottato contro tutto e tutti, e anche quella di Jerdy Schouten, ormai una vera e propria certezza in mezzo al campo per il Bologna. Bene poi pure Jhon Lucumì, soprattutto in fase di impostazione, e i tre subentrati Nicola Sansone, Lorenzo De Silvestri e Nikola Moro, che con il loro ingresso hanno ridato vita a una formazione che sembrava sul punto di crollare sotto i colpi del Napoli. Le note negative sono facili da individuare: Lukasz Skorupski, gravemente colpevole sul primo gol di Osimhen (anche se poi si è parzialmente rifatto con qualche bell’intervento), Musa Barrow, che nel secondo tempo, dopo un’onesta prima frazione di gioco, ha concesso con un suo errore il raddoppio all’attaccante nigeriano, Michel Aebischer, ancora una volta anonimo e fuori dalle principali tracce di gioco, e Marko Arnautovic, che ieri è parso molto imballato e poco lucido in zona gol. Con l’uscita dal campo della punta austriaca, e con il contemporaneo ingresso in attacco di Sansone, la partita è letteralmente cambiata: chi avrebbe mai potuto dirlo fino soltanto a qualche mese fa?
Il Bologna, grazie a questo prezioso punto, può ancora legittimamente sperare nell’ottavo posto, attualmente occupato dalla Fiorentina e dal Torino. I rossoblù sono infatti a sole due lunghezze di distanza rispetto a questo duo, e nel caso in cui si finisca a pari punti si troverebbero in un’ottima situazione dal punto di vista degli scontri diretti. L’ultimo turno sarà in questo senso certamente decisivo, con il Monza (che si trova al decimo posto con 52 punti) che giocherà in trasferta contro l’Atalanta, il Torino che scenderà in campo tra le mura amiche contro l’Inter e la Fiorentina che sfiderà il Sassuolo in terra emiliana. In caso di un mancato successo di queste tre formazioni (possibile, anche se probabilmente non così facile), e con un’auspicabile contemporanea vittoria del Bologna, l’ottavo posto potrà diventare realtà.
Ora, dunque, per l’appunto, l’ultima giornata del campionato di Serie A, nella quale il Bologna affronterà in trasferta il Lecce, che grazie alla vittoria di ieri contro il Monza, oltre ad averci dato una grossa mano in ottica ottavo posto, ha ottenuto la matematica salvezza, e di conseguenza nel prossimo turno non si giocherà veramente niente. Poche storie: sarà una partita da dover vincere assolutamente per poter mantenere accese le speranze per un’ipotetica qualificazione in Conference League. Con questo vi voglio però dare un avviso: la stagione del Bologna, anche in caso di mancato accesso alle coppe, sarà in ogni caso altamente positiva. Non dobbiamo infatti dimenticarci in che posizione di classifica e in che condizioni eravamo quando è arrivato Thiago Motta, e di come tutta la squadra sia enormemente cresciuta sotto la sua guida. In vista della prossima stagione, che si spera di affrontare senza grossi stravolgimenti in panchina e tra i giocatori (anche se qualche cessione me la aspetto, com’è normale che sia nel calcio moderno), la base da cui potrà ripartire il Bologna sarà assolutamente solida, e poi chissà: magari l’anno venturo sarà quello buono per poter attaccare definitivamente la zona Europa.