Virtus, Villalta usa toni duri: "Le parole di Baraldi non le posso accettare. Messina dovrebbe sentirsi a casa sua, invece..."
L'ex giocatore delle Vnere ha rilasciato alcune dichiarazioni molto forti nei riguardi del mondo Virtus
Renato Villalta, ex cestista e bandiera della Virtus Bologna (13 stagioni nel capoluogo emiliano), è intervento a “Sport Club” dove ha rilasciato alcune dichiarazioni molto forti sul mondo virtussino, dopo la finale persa 4-2 contro l'Olimpia Milano. Di seguito ecco le sue parole a riguardo:
BARALDI: “Io non lo posso accettare come ex giocatore e come stile cui sono stati abituato nei miei 13 anni da giocatore. Questo è uno stile che non mi si confà. Prendo atto. “Leggo dai social…” boh, non mi sembra nello stile Virtus”.
ZANETTI: “Mi ha sorpreso. Con tutto quelle che investe, con tutto quello che fa, con l’esperienza imprenditoriale… è caduto in un trabocchetto. E’ un qualcosa che non va fatto. Mi ricordo la Supercoppa, mi è capitato di andare a vedere una delle poche gare live della Virtus, dietro di me c’era una frangia di tifosi che insultava a ripetizione Messina e Ricci. Mi incavolai dentro, perchè l’unica reazione fu andare poi a festeggiare con questi tifosi”.
MESSINA: “E’ una cosa che mi urta. La storia non va dimenticata. In particolar modo questi due attori, ma soprattutto Messina, è l’artefice principale della storia della Virtus, quindi poco ciance. Può essere antipatico, può essere stronzo, giocare da un’altra parte, però bisogna poi riconoscere quel che bisogna riconoscere”.
SUDDITANZA: "La sudditanza gli avversari ce l’hanno con le squadre che vincono. Siamo tra le società più importanti in Italia e in Europa: continuiamo a vincere, poi la sudditanza ce l’avranno gli altri".
MESSINA-TIFOSI VIRTUS: “Evidentemente qualcosa c’è stato. E’ un vincente, sarà antipatico, però lo vorrei sempre. Nello sport o perdi o vinci. E lui vince. Ha fatto qualcosa? Non lo so, ma credo che a Bologna debba sentirsi a casa sua. Sono professionisti. C’è rivalità? Benissimo, però mettiamoli nei binari esatti. Si vuole cancellare la storia? Non sono d’accordo”.
RAPPORTO CON IL CLUB: “Anch’io vorrei sentirmi a casa mia quando vado a vedermi la Virtus. E invece devo bussare, per piacere, per andarci. E come me tanti altri. E questo non va bene. Avrei dato la vita per questi colori, e oggi sentirmi un ospite indesiderato quando vado a vedere la partita è un discorso che non posso accettare. Poi il mondo va avanti lo stesso”.
SUPERCOPPA: “Me ne sono andato via incavolato. Non ho guardato la premiazione. Per dare il senso di come posso pensare ai valori dello sport e di questa società. Non ne faccio un dramma, ma sono assolutamente in disaccordo. Speriamo che continuino a investire, e che la squadra mi soddisfi. Sono virtussino dalla punta dei piedi all’ultimo capello”.
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