Mattiello: "Il mio rosso contro il Frosinone ha cambiato le cose"
L'ex rossoblù: "Questo Bologna è nato lì". Mattiello fu espulso nello 0-4 subito contro il Frosinone nel 2019
L'ex giocatore del Bologna, Federico Mattiello in un'intervista al Resto del Carlino ha raccontato la parentesi in rossoblù nella stagione 2018/2019. Il difensore, che arrivò dalla Spal, raccolse 19 presenze, condite da un gol, un assist, due ammonizioni e un'espulsione, contro il Frosinone, che è forse uno degli episodi più importanti che ha cambiato, in positivo, l'andamento delle cose nell'ambiente rossoblu.
Il rosso e il rapporto con Inzaghi
Alla domanda in merito a quell'episodio, Mattiello ha risposto così: “L’ho capito dopo, col senno di poi. Sul momento quell’espulsione mi pesò tantissimo, perché lasciare la squadra in dieci per quasi tutta la partita fu un colpo durissimo, che in campo ci affossò definitivamente. Però, vedendo come sono andate le cose, mi viene da pensare che quel 4-0 per il Bologna fu un bene. Arrivammo a quella partita tesi e nervosi, consapevoli che l’allenatore si giocava la panchina”.
Sul rapporto con Inzaghi: “Per prima cosa debbo dirgli grazie, perché è stato lui a volermi dandomi l’opportunità di vestire una maglia prestigiosa come quella del Bologna. Forse allora non era ancora pronto al cento per cento per allenare in una piazza così importante. Ma oggi che è approdato alla Salernitana gli faccio un grande in bocca al lupo”.
Il rapporto con Mihajlovic e gli infortuni
Sull'arrivo di Sinisa Mihajlovic e sul momento più bello in rossoblù Mattiello ha parlato così: Non dimenticherò mai il mio gol alla Roma: quello fu un giorno di festa, con quei tre punti ci illudemmo di poter far decollare la nostra stagione. Purtroppo non andò così. Il Bologna decollò più avanti, ma con me spettatore. Con Sinisa per intero ho giocato una sola partita, quella col Genoa. Tutte le altre le ho dovute guardare, perché ero sempre infortunato: ed è stato un grande rimpianto. Mihajlovic dimostrò subito di essere un grande allenatore e insieme un grande motivatore. Però capite il mio stato d’animo duplice: veder giocare quella squadra era uno spettacolo per gli occhi, ma non poterne fare parte un autentico dolore".
Sugli infortuni rimediati nel resto della carriera: “Dopo quella di Bologna ho vissuto l’esperienza di Cagliari, tutto sommato positiva. Poi sono andato allo Spezia di Italiano e quella fu un’altra stagione costellata di infortuni. Se mi volto indietro l’unica stagione in cui non ho avuto guai fisici è stata quella alla Spal, l’anno prima di arrivare a Bologna”.
Il Bologna di Motta e gli unici superstiti da quel 0-4
Sul Bologna di oggi e su un possibile obiettivo stagionale Mattiello si è espresso così: “A me veder giocare il Bologna oggi diverte tantissimo. Si divertono meno gli avversari, che fanno una fatica tremenda ad affrontarlo. Penso che il Bologna stia facendo il campionato che deve fare: ambire a un posto nella colonna sinistra della classifica”.
Su Orsolini, l'unico superstite oltre a Skorupski in quel 0-4: “Orsolini oggi lo vedo più maturo, più responsabile e perfino più sereno rispetto al calciatore che ho conosciuto io”.
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