Stefan Posch sta dimostrando di essere un giocatore fondamentale per questo Bologna, sia in fase difensiva con la sua solidità, ma soprattutto in fase offensiva, dove con 3 gol segnati nelle ultime 4 partite ha contribuito in maniera importante ai punti conquistati dai rossoblù. Di seguito le sue dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta dello Sport.

Sulla sua duttilità: “Sono disposto a fare qualsiasi ruolo per la mia squadra. Da piccolo segnavo molto, gli idoli erano Eto’o e Henry. Il gol più bello? Lo segnai su punizione nell’Admira Wacker”.

Sul mancato trasferimento all'Arsenal: “Avevo 16 anni e andai a Londra quattro volte: era già stata scelta la famiglia presso la quale sarei andato a vivere. Eravamo io, un portiere e Bellerin. L’Arsenal mi disse: “Ora vai in Germania, fai i bagagli e torna subito da noi”. Poi, niente accordo fra i club”.

Su Arnautovic: “Beh, lui è un maestro nel fare gol. Marko mi consigliò di venire a Bologna. Aveva ragione. Bravissimo ragazzo che mi ha aiutato molto, è aggregante, parla molto. Più di Orsolini”.

Sul parlare tedesco in campo con Soriano e Sansone: “Succede. Vorrei farlo anche con Orsolini ma non lo sa…”.

Sul suo ruolo: “Terzino mi piace perché posso attaccare, perché ho più possibilità di arrivare in zonagol, perché posso dare assist. Da centrale mi piace dover restare ancor più concentrato e la battaglia quando c’è il corpo-a-corpo con il tuo avversario. Il modello? Sergio Ramos”.

Sul Bologna attuale: “Abbiamo dimostrato un’unione super soprattutto in queste settimane in cui sono mancati tanti giocatori. Abbiamo resistito, chi ha giocato meno si è fatto trovare pronto e dimostrato all’altezza. La vittoria di Firenze ne è stata un esempio. Ecco: siamo forti insieme, con qualità”.

Su Thiago Motta: “Credo abbia dimostrato prima di tutto una cosa: nel periodo in cui iniziammo male, beh, lui ha saputo dare una direzione da seguire facendoci sentire tutti coinvolti. Tutti. E tutti importanti, che non è facile. E poi, due cose: sa spiegare e preparare bene le partite caricandoci; e, va detto, giochiamo bene a calcio”.

Sui gol segnati in Serie A: “Ci provo di più. Il mio primo gol fra i professionisti lo realizzai alla centesima partita con l’Hoffenheim: da quel giorno è come se mi fossi sbloccato. Giocando da terzino ho più possibilità”.

Sugli obiettivi del Bologna: “Se, e solo se, continueremo a giocare in questo modo, insieme e aiutandoci così, beh, allora potremo pensare di arrivare a giocare in campo internazionale. Il mio sogno? Rigiocare la Champions, sarebbe fantastico”.

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