Editoriale - Quando Teodosic lascia senza parole
Il serbo regala perle nel successo Virtus contro Reggio, la Fortitudo cede con Sassari ma è con Varese la gara da non sbagliare
Cosa dire ancora della capacità di improvvisazione che Milos Teodosic mette sul parquet? Cosa dire di non retorico, di non utilizzato, di innovativo? Lo scriba - meraviglioso termine usato da Gianni Clerici - si trova in difficoltà quando davanti agli occhi ha una giocata come quella inventata ieri contro Reggio dal 44 della Segafredo (e che trovate qui). Perché non è unica, irripetibile, imprevista. Fa parte dell'ampia gamma di soluzioni che Teodosic può tirare fuori dal cilindro. E allora, forse, non resta che restare lì a bocca aperta come tutte le altre volte e godersi lo spettacolo. Oppure fare i complimenti a Leo Candi, che si trova suo malgrado coinvolto ma che ha l'enorme capacità mentale di continuare a stare nella partita giocando peraltro anche bene.
Oltre al singolo momento sopra citato, la serata dell'Unipol ha visto la Virtus vivere un solo momento di affanno nel secondo quarto e per il resto dominare senza apparente difficoltà una UNAHOTELS in evidente difficoltà e con rotazioni cortissime. Ennesima prova di sostanza di Vince Hunter, che ha anche chiuso con due triple quelle sì davvero impreviste. Minutaggio controllato per tutti, ottima cosa in vista della Final Eight di Coppa Italia: giovedì la rivincita di un anno fa contro l'Umana Venezia, un passaggio quantomeno significativo della stagione bianconera.
Il sabato sera all'Unipol non è stato invece proficuo per la Fortitudo che ha tenuto testa a Sassari fino a quando ha potuto, poi è subentrata la maggiore forza - nel senso fisico del termine - che la Dinamo riesce a mettere sul parquet. Partita della Lavoropiù certamente con delle pecche ma che credo vada tarata sulla differenza esistente in questo momento con l'avversario di turno. Certamente c'era da augurarsi una F in grado di lottare fino all'ultimo ma se non è avvenuto non ne farei un dramma. Piuttosto sarà la prossima partita quella da non sbagliare: domenica pomeriggio a Varese - che mercoledì recupererà il match con Brescia - è tecnicamente uno scontro salvezza a tutti gli effetti e come tale andrà affrontato. Ovvero con grinta, voglia di sbucciarsi le ginocchia, non rinunciare a nessun pallone e difendere, difendere come non mai. I varesini sono carichi dopo i due successi di fila e sembrano davvero rigenerati. Sarà una battaglia, ci vorrà una Fortitudo da battaglia.