Sartori: "Il mercato più difficile che ho fatto. Parlerà il campo"
Le parole di Giovanni Sartori in seguito alla presentazione di Saelemaekers
Giovanni Sartori ha parlato al termine della conferenza stampa di Alexis Saelemaekers del mercato estivo appena terminato e degli obiettivi del club.
Sulle difficoltà di questo mercato: “In senso assoluto il mercato più difficile che ho fatto. Abbiamo incontrato sulla nostra strada tre società che ci hanno reso difficili le trattative, al limite della perdita della pazienza, ma siamo stati tutti bravi a tenere duro”.
Sulle prossime sessioni di mercato: “Ci sono molte idee per il futuro. Ora oltre che a ricominciare con il campionato dobbiamo farlo anche con lo scouting e con le idee. La nostra testa deve essere sempre in grande movimento”.
Sul numero di attaccanti: “Siamo contenti così. In avanti avevamo la possibilità numericamente di restare così. Ne avevamo uno in più che poteva essere Barrow ma è andato”.
Sui tanti cambiamenti in questo mercato: “Se vogliamo chiamarla rivoluzione possiamo dire così. È stata figlia del mercato. Non pensavamo che Arnautovic potesse avere un mercato importante, per cui in quel momento siamo andati di corsa su diversi giocatori. Siamo stati bravi a farci trovare pronti”.
Sul ringiovanimento della rosa: “Siamo quarti nella classifica come età media, e questo fa molto piacere. Non avevamo studiato in funzione di questo, ma è un mercato che fisiologicamente ha portato a ringiovanire la rosa”.
Sulla condivisione con l’allenatore: “Io credo che la condivisione ci sia sempre stata. Purtroppo, a volte i tempi non li dettiamo noi, succede anche alle grandi squadre. Anche il Bologna in un certo frangente ha dovuto subire un po’ il mercato. L’unica cosa che Thiago non aveva messo in preventivo era questo, sapevamo sarebbe stato difficile fornire la squadra pronta per il ritiro”.
Su un Bologna più sostenibile: “Non siamo ancora pronti sui conti. Sicuramente si sono abbassati gli stipendi, ma questo non solo per i giocatori giovani. Abbiamo costruito una squadra in base alle priorità e preferenze tecniche che avevamo”.
Su Orsolini: “Non è mai stato lontano da Bologna perché nonostante sia stata una trattativa lunga per il rinnovo, ci siamo dati una pausa di riflessione per chiudere bene il campionato e poi siamo ripartiti”.
Sul mercato degli svincolati: “Lo leggiamo, dobbiamo stare attenti, ma noi speriamo di avere lavorato abbastanza bene da non dover ricorrere a quel mercato”.
Sui miglioramenti del Bologna: “Riconfermo le parole dello scorso anno, il Bologna aveva una buona base da migliorare nel tempo. Sul Bologna attuale dobbiamo aspettare il campo, perché è lui che parla e decide dicendo se abbiamo fatto bene o male”.
Sulle trattative più difficili: “Ce ne sono state tre veramente difficilissime, quasi al livello dell’esaurimento, abbiamo avuto interlocutori complicatissimi”.
Sugli stati d’animo durante il mercato: “Sicuramente il nostro umore varia, ma non settimanalmente, giornalmente, perché quando ci sono trattative vicine alla chiusura che per un motivo banalissimo si interrompono, è difficile. Le trattative di cui parlavo prima si sono chiuse perché i giocatori volevano assolutamente venire a Bologna”.
Su Posch e Ferguson: “Li abbiamo messi tra gli incedibili, poi il mercato è in continua evoluzione, qualcuno ha bussato ma non ha insistito più di tanto”.
Sugli obiettivi: “Io riprendo le parole di Fenucci, quello di proporre un buon calcio e di valorizzare una rosa giovane facendo divertire i tifosi. Strada facendo visti i tanti cambiamenti ci porremo un obiettivo. Siamo partiti bene esprimendo un buon gioco”.
Sulla scadenza del contratto di Motta tra un anno: “Non cambia nulla, la differenza la fa avere un buon allenatore, e noi lo abbiamo”.
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