“Se qualcosa può andare storto, lo farà”: questa è l’ormai celeberrima Legge di Murphy ideata dallo scrittore e umorista statunitense Arthur Block, che ormai tutti hanno imparato più o meno a conoscere attraverso varie modalità. Ecco, se qualcuno mi chiedesse di descrivere in poche parole Empoli-Bologna io userei proprio queste. Perché sì, chiaramente il Bologna non ha giocato la sua miglior partita dell’anno (per certi versi la prestazione di ieri ha ricordato quelle sempre in trasferta contro Torino ed Hellas Verona, soprattutto nel secondo tempo dove è mancata una vera e propria reazione da parte dei ragazzi di Thiago Motta a un doppio svantaggio assolutamente immeritato), ma la sfortuna che ieri si è abbattuta sui rossoblù è stata a dir poco clamorosa. Un autogol di Jhon Lucumì dopo 40 secondi (con un gesto che se prova a rifarlo altre cento volte probabilmente non riesce a riproporre la stessa traiettoria che ha ingannato Skorupski in novantanove di queste occasioni), due gol annullati per falli di mano più o meno esistenti (per me folle non assegnare la prima rete, anche se ne faccio più una questione di principio che di regolamento, più giusto invece non concedere la seconda), un gol subito a fine primo tempo su una punizione a mio modo di vedere assolutamente inventata dal direttore di gara Federico La Penna (prestazione pessima quella dell’arbitro di Roma, che nel secondo tempo non è neanche riuscito a dare un giallo sacrosanto a Parisi, che avrebbe lasciato l’Empoli in dieci uomini con ancora tanti minuti da giocare), tre gol subiti su praticamente gli unici tre tiri della squadra toscana e una quantità innumerevole di occasioni da gol non concretizzate (pure per colpe nostre chiaramente, all’interno di una partita però dove il pallone non c’era verso che entrasse) sono stati solo alcuni dei numerosi eventi che sono accaduti ieri in terra toscana. A tutto ciò va inoltre aggiunto il pesante infortunio di Adama Soumaoro, che ci auguriamo tutti sia il meno grave possibile (in bocca al lupo Adama!). Diciamoci quindi la sacrosanta verità: se si rigiocasse Empoli-Bologna altre dieci volte i rossoblù ne vincerebbero almeno nove di queste (anche se ormai abbiamo capito tutti che il Castellani è un campo per noi assolutamente stregato, quindi non ci metterei la mano sul fuoco). Poi sì, ripeto, il Bologna non ha giocato per niente bene e per certi versi alla fine ha comunque meritato di perdere questa partita, ma sfido chiunque di voi a riuscire a tenere i nervi saldi in situazioni come quella di ieri sera, in cui a un certo punto neanche il Mahatma Gandhi sarebbe riuscito a mantenere la calma e la concentrazione. La squadra avrà il dovere di crescere pure attraverso serate come queste, dove con un pizzico in più di carattere e di sangue freddo si sarebbe potuta ribaltare una situazione che all’intervallo era tutt’altro che compromessa (seppur già decisamente indirizzata).

Detto tutto questo, mi sembra giusto anche soffermarsi su alcuni errori commessi in primis da Thiago Motta: Musa Barrow da prima punta ha avuto un’altra volta un’incidenza quasi nulla (e arrivati al termine della 33^ giornata faccio molta fatica a difendere la scelta del mister italo-brasiliano insistere così tanto sull’attaccante gambiano), Michel Aebischer è stato sostanzialmente assente nel corso di tutti i settantasette minuti giocati e pure Nicolas Dominguez, nonostante la sua consueta generosità, non è parso per niente a suo agio nell’inedito ruolo di esterno alto. Queste scelte, unite a un atteggiamento iniziale forse non così eccelso (e non è la prima volta, va detto), hanno certamente contribuito alla sconfitta del Bologna, che in trasferta contro le squadre medio-piccole non ne vuole proprio sapere di vincere. Attenzione però a non eccedere troppo con le critiche: dobbiamo tutti ricordarci che è soprattutto grazie a Thiago, nonché ad alcune di quelle stesse scelte coraggiose che stiamo criticando adesso, se oggi stiamo parlando dell’ottavo posto e di Europa. Lo stesso allenatore nativo di Sao Bernardo do Campo, dopotutto, è un tecnico giovane che deve ancora imparare tanto: anche per lui partite come questa saranno importanti nel suo percorso di crescita. Una delle poche note positive della serata è stata invece il gol di Riccardo Orsolini, che col rigore realizzato è arrivato per la prima volta in carriera in doppia cifra di gol segnati nel campionato di Serie A. C’è poco da aggiungere: è lui, in attesa del ritorno di Marko Arnautovic, il vero top player di questo Bologna.

Archiviata quindi l’amara trasferta di Empoli, ora per il Bologna ci sarà tra pochissimi giorni un altro turno lontano dalle mura amiche del Dall’Ara, questa volta a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Sarà una partita molto difficile contro un avversario di caratura superiore ai toscani, che nelle ultime giornate sta ottenendo punti con una buona continuità dopo un inizio che invece è stato parecchio stentato. Sarà una sfida importante anche in ottica ottavo posto, dato che i neroverdi si trovano soltanto a -2 dai rossoblù. Il Bologna, considerando gli zero punti raccolti in Toscana, avrà quindi l’obbligo di provare a portare a casa la posta piena in palio se vorrà continuare a tenere il passo delle altre squadre in corsa per quell’ambita posizione, che ad oggi continua a distare soltanto un punto. Nonostante questa sconfitta nulla dunque è ancora perduto, e in attesa di vedere la risposta della squadra sul campo (magari con un Arnautovic in più a sostenere un attacco che nelle ultime giornate si è mostrato decisamente fragile) abbiamo tutti il dovere di continuare a credere in un bel finale di campionato con una piccola finestra sull’Europa.

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