Non si intravede la luce, nessun segnale di fine crisi da parte di questo Bologna, che all'Olimpico di Roma subisce la settima sconfitta nelle ultime 9 partite. Numeri impietosi che meriterebbero un'attenta analisi da parte dei vertici più alti della società. Gli alibi sono terminati, la squadra è ora al completo, ma nonostante ciò, si intravede solo una formazione che ha smesso di proporre gioco ormai da mesi, con giocatori evidentemente involuti sul piano delle prestazioni. Una difesa a 3 che, dopo aver risposto positivamente nelle prime uscite post cambio di modulo, ora fa acqua da tutte le parti; l'equilibrio di squadra, che era stato uno dei punti di forza del girone di andata, si è ormai perso, ma non solo. Preoccupa tanto anche un reparto offensivo troppo sterile, che ha segnato soltanto 2 gol in questo 2022. E fa ancora più specie pensare che il nostro centravanti Marko Arnautovic non gonfia la rete, su rigore, dal 28 novembre, mentre su azione dobbiamo tornare ancora indietro nel tempo, fino al giorno 7 dello stesso mese nel match contro la Sampdoria.

La situazione è quindi molto grave, con le prossime due partite contro Spezia e Salernitana che saranno decisive. Non fare punti contro due squadre inferiori sul piano tecnico e di risultati, significherebbe entrare nella zona calda della classifica, col conseguente obbligo di prendere poi tutte le decisioni del caso. Il Bologna in questo momento è spento, impaurito e non dà nessun segnale di vita. Ecco perché urge rimettere insieme i pezzi e lavorare soprattutto sull'aspetto mentale, che è quello che può giocare i peggior scherzi su una squadra giovane come la nostra.

LA FORMAZIONE

Nella trasferta di Roma, Mihajlovic ha insistito su un assetto tattico ancora una volta improntato sul 1-3-5-2. Modulo che sembra però non dare più garanzie rispetto al passato. La sorpresa è stata spostare Hickey sulla corsia di destra, con un anonimo Dijks, apparso totalmente fuori forma, su quella di sinistra. Centrocampo formato invece da Soriano, Schouten e Svanberg che ancora non sembrano trovarsi al meglio a giocare insieme. Arnautovic e Orsolini a comporre il reparto offensivo. 

Lazio che invece, come preventivato in fase di presentazione tattica, ha giocato col 1-4-3-3, vero marchio di fabbrica dell'idea calcistica di Sarri. Squadra schierata a trazione anteriore, con tutti i calciatori più qualitativi in campo: da Luis Alberto a Milinkovic Savic, passando per Zaccagni, Pedro e Immobile

LA PARTITA

Partita che è cominciata con i padroni di casa molto attivi, alla ricerca immediata del gol. Primi minuti quindi molto intensi, col Bologna obbligato a difendersi basso e ad aspettare la fine della sfuriata iniziale della Lazio. L'episodio cruciale è arrivato al minuto 11: leggerissima gomitata di Soumaoro su Zaccagni in area di rigore e direttore di gara che ha fischiato senza indugi indicando il dischetto. Penalty veramente eccessivo, soprattutto in virtù del fatto che il difensore rossoblù era in possesso della sfera e il contatto è stato lieve e parecchio accentuato dal numero 20 biancoceleste. Rigore poi trasformato da Immobile che ha portato in vantaggio i suoi e messo in discesa la partita.

IMMAGINE 1 - Il lieve contatto in area tra Soumaoro e Zaccagni 

Bologna che ha preparato la gara cercando di rimanere stretto, corto e compatto. Come vediamo nell'immagine 2 la formazione rossoblù è molto bassa, con l'obiettivo di schermare le linee centrali di gioco e lasciare sfogo sulle corsie laterali. L'intento di Mihajlovic è stato infatti quello di togliere profondità soprattutto a Immobile, centravanti che in campo aperto e nell'attaccare in verticale diventa particolarmente pericoloso. L'atteggiamento dei rossoblù è stato giusto, soprattutto perché sono mancati i rifornimenti proprio al goleador biancoceleste, ma non solo: la Lazio ha anche faticato a trovare spazi in rifinitura, sbagliando diversi palloni a livello tecnico.

IMMAGINE 2 - Bologna che aspetta basso, scherma il gioco della Lazio per togliere profondità ad Immobile

Il Bologna ha provato ad alzare l'intensità solo sulle riaggressioni. Nell'immagine 3 i rossoblù stavano attaccando sulla corsia di sinistra con Theate. Dopo aver perso palla nel duello contro Lazzari, la formazione emiliana si è alzata forte in zona palla per provare a recuperare la sfera in una porzione di campo favorevole. Purtroppo per noi, però, la Lazio era schierata meglio, con 5 uomini vicini al pallone, contro solo 3 del Bologna. I biancocelesti sono poi molto bravi nel palleggio ravvicinato e nello stretto e, messi in condizione di superiorità numerica, sono riusciti a trovare abilmente il modo di spezzare la pressione avversaria, riaffacciandosi in avanti. 

IMMAGINE 3 - Riaggressione tentata dal Bologna, ma in inferiorità numerica, con la Lazio che è riuscita a uscire dal pressing senza troppi problemi.

La prima frazione è stata per entrambe le formazioni però molto disordinata, con poche occasioni pericolose da ambo le parti. Ha sicuramente spostato gli equilibri l'episodio del rigore fischiato dopo appena 10' di partita, ma successivamente i rossoblù non sono riusciti a creare nessun grattacapo a una difesa, quella dei biancocelesti, spesso fino ad oggi troppo vulnerabile.

Nel secondo tempo Mihajlovic ha provato a cambiare qualcosa. Fuori Dijks, completamente anonimo, dentro la freschezza fisica e atletica di Kasius, col ritorno sulla corsia di sinistra di Hickey. Fuori anche Soriano, apparso piuttosto disorientato, al posto di Barrow. Passaggio quindi al 1-3-4-3, con il tridente composto proprio dal gambiano, Orsolini e Arnautovic
E' stato proprio il neo entrato Kasius che dopo neanche 1 minuto della ripresa ha creato la prima palla gol per il Bologna. Come vediamo nell'immagine 4 l'esterno classe 2002 è stato molto bravo a vincere l'1 contro 1 con Marusic, involandosi verso il fondo del campo. In area di rigore Arnautovic ha tagliato sul primo palo, riuscendo ad anticipare Luiz Felipe e preoccupando Strakosha che si è dovuto rifugiare in angolo. Potevano sembrare i segnali di un cambiamento, ma purtroppo la giocata di Kasius è stato solo un fuoco di paglia che successivamente non ha avuto seguito. 

IMMAGINE 4 - La bella giocata di Kasius sulla corsia di destra con conseguente cross per Arnautovic

Sì, perché al minuto 53 è arrivato il raddoppio della Lazio, nato da uno sviluppo sulla corsia di sinistra con Zaccagni, che era poi andato anche a concludere in rete dopo uno splendido invito di Luis Alberto. Analizzando la situazione nell'immagine 5 possiamo notare come sia primariamente il movimento ad aprirsi in ampiezza di Immobile, seguito da Medel, che ha creato uno spazio centrale. Zaccagni è andato ad attaccare proprio quel varco. Schouten era leggermente in ritardo, non sull'uomo, ma sulla traiettoria del pallone. Se l'olandese fosse stato posizionato un po' meglio, quella traccia non sarebbe stata possibile. Il fantasista spagnolo ha poi servito proprio il compagno col numero 20 che davanti a Skorupski non ha sbagliato.

IMMAGINE 5 - La combinazione sulla corsia di sinistra della Lazio che ha portato al gol del raddoppio dei biancocelesti

Ma l'errore evidente è stato commesso anche dal portiere polacco del Bologna, in quanto ha sbagliato completamente a voler uscire per accorciare su Zaccagni stesso. Come è evidente nell'immagine 6, l'autore del gol biancoceleste è leggermente defilato in area, col disturbo anche della marcatura di Schouten. Non c'erano quindi i presupposti per accorciare così tanto sul pallone. Questo ha permesso di aprire ulteriormente lo specchio della porta, da una porzione di campo non così comoda. Infatti, se Skorupski fosse rimasto tra i pali, difficilmente il tiro di Zaccagni avrebbe avuto risvolti particolarmente pericolosi. 

IMMAGINE 6 - Skorupski prova ad accorciare su Zaccagni, ma così facendo apre ulteriormente lo specchio della porta

Terzo e ultimo gol della Lazio che è arrivato dopo uno splendido scambio veloce e ravvicinato in mezzo al campo tra Pedro e Luis Alberto con seguente scarico su Lazzari nella corsia di destra. L'esterno dei biancocelesti, arrivando a grande velocità, ha poi servito un cross teso in area per Zaccagni che ha solo dovuto appoggiare in porta. Anche in questa situazione, che possiamo vedere chiaramente nell'immagine 7, il Bologna si è trovato posizionato malissimo a livello tattico. La linea difensiva è stata fin troppo alta, pigra e lenta a non coprire la profondità in area di rigore. Sul secondo palo Kasius non ha seguito in marcatura Zaccagni e si è fatto superare internamente, lasciando il numero 20 libero di appoggiare in rete il 3-0 definitivo. 

IMMAGINE 7 - Il cross teso di Lazzari sulla quale Zaccagni ha dovuto solo appoggiare in porta per il definitivo 3-0. Linea difensiva del Bologna disordinata

Errori tattici evidenti e molto gravi in una partita in cui il Bologna non ha mai dato l'impressione di potersi rendere pericoloso dalle parti di Strakosha. Ora il tempo è finito, bisogna tornare a fare punti. Servono nuove idee, ma soprattutto ritrovare un aspetto mentale che ad oggi manca totalmente.
A Mihajlovic l'arduo compito di rimettere insieme un Bologna a pezzi.

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