In vista del match tra Bologna e Torino, a parlare è stato un recente ex di entrambe le compagini di Serie A, Roberto Soriano. Di seguito le sue parole tratte dalla Gazzetta dello Sport: “Dopo l'uscita dal Bologna ho avuto diverse proposte ma non ho voluto prendere in giro nessuno. Ho sempre detto che sarei stato disposto a ridurmi l'ingaggio ma non ho mai ricevuto una proposta dal club. Magari dopo quattro anni e mezzo bellissimi, e che mi sento fortunato di aver vissuto anche da capitano, mi sarebbe piaciuto poter aver qualcosa. Oh, sia chiaro: non è un tema sul quale polemizzare. E non polemizzo proprio: così va il calcio, lo so benissimo. Ho passato poco tempo in granata ma ho conosciuto delle persone belle. Scelsi di uscire per due motivi: con Mazzarri non avevo molto spazio e appena seppi che il mio “fratello” Nicola (Sansone) andava a Bologna, beh, scelsi di andare lì. Bologna-Torino di lunedì è il derby di chi sogna. Di chi vuole e può sognare qualcosa di più: entrambe hanno una "rosa" forte, possono stare dietro le prime sei. La Fiorentina? A organico completo credo che con Bologna e Torino si equivalgano. Ed è per questo che sarà una bella sfida: duelli, fisicità, strategie. Il Toro di Juric mantiene la sua indole da combattente ed è un cardine che mai deve mancare; dall'altra, sono contento che il Bologna stia giocando bene. Devo dire che dopo le cessioni di Arnautovic, Dominguez e Schouten ero preoccupato, invece Motta sta facendo un gran lavoro. Arnautovic lo sento ancora. E infatti spero per lui che vinca lo scudetto. Zirkzee si sapeva e si vedeva che aveva talento. 

Joshua Zirkzee in azione contro il Napoli (ph. ImageSport)
Joshua Zirkzee in azione contro il Napoli (ph. ImageSport)

Ora ha anche la fiducia del tecnico, e questo conta tantissimo. Se diventerà un big? Credo di sì, poi dipenderà tutto da lui. E' un attaccante moderno, un giocatore che fa tante cose: i giocatori “multitasking” a me piacciono più degli altri. Qualcuno ha detto ch Ferguson mi assomiglia: sì, qualcosa nel suo fare mille cose differenti, e bene, c'è. Se gli ho insegnato io? No mica sono Maradona…   Comunque fra poco torno".

Bologna

Un Bologna rivoluzionario quello visto in questa sessione di mercato, capace di inserire pedine di grande spessore qualitativo come Karlsson (10 milioni, ora infortunato), Ndoye (prenderà il posto di Orsolini ko), Freuler dall'Inghilterra; così come Kristiansen (14 milioni di riscatto), Calafiori e Beukema. Per non dimenticarmi di El Azzouzi e dei riscatti dalla passata stagione di Moro e Posch, il quale proprio nel match del Dall'Ara contro i granata spianò la sua strada in fase realizzativa. Il dt Sartori e il ds Di Vaio, con la supervisione di Thiago Motta, dunque, questa estate hanno alzato il tiro e il mercato parla chiaro. Si va verso la sessione invernale: una sessione che l'anno scorso vide l'ingresso del solo greco Kyriakopoulos dal Sassuolo, poi girato al Monza in estate. Intanto al Dall'Ara il calore dei tifosi ormai non fa più scalpore, ad alzare la voce ci penseranno i 25.000 presenti di lunedì, non scontato. 

Torino

Se il Bologna ha cambiato tanto, si può dire non essere da meno nemmeno il Torino. Cairo, infatti, ha introdotto letteralmente una squadra nuova, inserendo 11 giocatori in un anno, versando 50 milioni (sessanta nel caso in cui venisse riscattato Soppy), tra acquisti e prestiti. Bellanova, Vlasic, Ilic, Ricci e Tameze, tutti punti fermi di un nuovo Torino che fa della corsa il suo marchio di fabbrica. Impatto iniziale difficoltoso per il serbo, Ilic, prelevato dal Verona per 17 milioni di euro, motivo per cui la pressione forse ha giocato un brutto scherzo solo per le vie iniziali. Con il passare del tempo si è consolidato il suo rendimento e assieme a Ricci, ormai nel giro della Nazionale, si prospetta essere uno dei centrocampi più giovani e interessanti del nostro campionato. Dagli scaligeri non solo si è arrivati a Ilic, bensì a Tameze, considerato un “jolly” dopo le prestazioni da braccetto nelle ultime uscite stagionali. E davanti? Davanti è arrivato uno capace di siglare oltre cento gol nella massima serie. La dirigenza è contenta dell'approdo di Duvan Zapata, trascinatore del reparto offensivo granata.

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