Due facce della stessa medaglia: Berardi-Orsolini, accomunati dall'azzurro
I due esterni mancini d'attacco, entrambi fondamentali per le proprie squadre, si troveranno di fronte questa sera
Se è vero che agli occhi di tutti splende il nome di “Arnautovic” tra la lista dei convocati, la Gazzetta dello Sport si concentra sul dualismo tra Berardi e Orsolini, trascinatori e “bomber” delle rispettive squadre emiliane. Ventinove anni il primo, 25 il secondo, anche se le somiglianze sono molteplici, partendo proprio da quel piede mancino, pericoloso per entrambi, in grado di saper creare insidie dal nulla. Mentre per Domenico Berardi, però, il giro della Nazionale è ormai consolidato da un paio di anni, per Riccardo Orsolini così non è. Troppi alti e bassi nel tempo, senza mai trovare quella costanza e incidenza (di cui il neroverde può vantare) che gli avrebbe permesso di permeare in pianta stabile nel giro del ct Roberto Mancini. Quest'anno, dal canto suo, l'esterno rossoblù, dopo una partenza sottotono coadiuvata con quella squadra, si è preso in mano il Bologna tra assistenze, prestazioni e realizzazioni, a tal punto da superare il record di gol stagionali, arrivando in doppia cifra. Ora l'ascolano è tornato a valere quei 15 milioni che il Bologna ha sborsato per accasarselo nel 2019; in più da Sinisa in avanti è diventato un rigorista infallibile, mettendo a referto tutti gli 8 penalty calciati. Così come per Berardi, per cui si parla di big da tempi remoti, anche per Orsolini c'è l'allarme di sirene estere e quello delle big italiane. Con il contratto in scadenza nel 2024 e le porte tenute appositamente aperte al mercato estivo, il finale di stagione del ragazzo può risultare cruciale per lasciare definitivamente Bologna una volta per tutte, nonostante l'affetto adeso.
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