Arnautovic incontenibile e un atteggiamento che fa la differenza: l'analisi tattica di Bologna-Spezia
I rossoblù, con voglia di vincere, intensità e carattere, portano a casa i primi tre importanti punti del 2022
E così è finalmente arrivata la tanto attesa e sperata prima vittoria di questo 2022. Dopo 2 mesi di crisi nera, il Bologna rialza la testa e torna a convincere, non solo sul piano del gioco, ma soprattutto nell'atteggiamento e nella forma fisica. Sì, perché il Bologna visto ieri sera nel posticipo della 26^ giornata di Serie A, ha palesato una condizione atletica nettamente in crescita rispetto alle ultime partite. La gara del Dall'Ara ha visto sempre e solo una squadra in campo: la formazione di Mihajlovic. Lo Spezia, reduce da ben 4 vittorie consecutive in trasferta, poteva rappresentare una minaccia da non sottovalutare. L'abilità dei rossoblù è stata anche quella di reagire allo svantaggio iniziale, senza farsi prendere dalla paura e dall'ansia del momento.
Tre punti importantissimi che rappresentano anche una boccata d'ossigeno per la classifica. Salire a 31 punti, con ancora una partita da giocare, torna ad avvicinare il Bologna alla zona sinistra della classifica, vero e proprio obiettivo, ormai conclamato ai quattro venti, della società di Casteldebole. Un successo che permette di riacquisire fiducia e consapevolezza, oltre che placare e unire gli animi di una piazza che nelle ultime settimane si è divisa in due fazioni per esprimere dissenso o sostegno incondizionato ai rossoblù
LE FORMAZIONI
Per ritrovare i 3 punti, il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic ha voluto schierare tutte le armi a sua disposizione, inserendo una formazione particolarmente offensiva: il 1-3-4-3 con il tridente formato da Barrow-Arnautovic-Orsolini. A centrocampo Soriano e Schouten a comporre la linea mediana, con De Silvestri e Hickey a presidiare le corsie laterali; reparto difensivo a 3, con la chance dal primo minuto per Bonifazi, al fianco di Binks e Theate.
Lo Spezia, invece, è partito giocando con il 1-3-5-2, per poi passare, a gara in corso, al più offensivo 1-4-2-3-1. Con gli ingressi in campo di Agudelo e Bastoni, la formazione di Motta ha cercato di alzare maggiormente il baricentro, dopo quasi 90' passati a inseguire i rossoblù. Nel complesso, però, la compagine ligure non è riuscita ad attivare i giocatori di maggior qualità, su tutti Verde e Maggiore, spesso annullati dal ritmo di un aggressivo Bologna.
LA PARTITA
Il match del Dall'Ara non si è però messo bene fin da subito per il Bologna, che dopo soli 11' si è trovato in svantaggio, quasi all'improvviso. A dare il via al gol di Manaj è stato un errore un po' banale di Hickey a centrocampo che, con un appoggio semplice in orizzontale, ha però servito Verde. L'azione si è poi orientata da destra a sinistra, con l'appoggio di Gyasi per la sovrapposizione di Reca. Come vediamo nell'immagine 1, l'esterno polacco è riuscito a prendere il fondo del campo per il cross. In area di rigore il Bologna è tutto sommato ben schierato. Difesa a zona e marcature piuttosto strette su Manaj, il calciatore sicuramente più pericoloso dei bianconeri nel gioco aereo. Nonostante questo schieramento difensivo, però, l'attaccante albanese è riuscito a prendere il tempo a Theate e a staccare quasi indisturbato, bucando Skorupski. Una rete dunque evitabile e dettata da un errore individuale nella marcatura. Theate, infatti, avrebbe dovuto utilizzare anche le mani per ‘sentire’, controllare e disturbare il centravanti dello Spezia.
Il gol del vantaggio avrebbe potuto mandare in tilt la formazione di Mihajlovic, e, all'opposto, caricare lo Spezia. Ma così non è stato, anzi. Il Bologna, in seguito allo svantaggio, ha cominciato ad alzare prepotentemente i giri del motore, sfruttando un Marko Arnautovic in stato di grazia e sempre prezioso nel legare il gioco, soprattutto spalle alla porta. L'attaccante austriaco, nella partita di ieri, oltre ai gol, ha veramente fatto la differenza sia per atteggiamento che per pulizia tecnica nelle giocate.
Col passare dei minuti il Bologna è cresciuto molto di intensità, ma soprattutto si è sistemato meglio tatticamente, riuscendo a trovare il vestito giusto per vanificare completamente il gioco dello Spezia. Come vediamo nell'immagine 2 sul giro palla difensivo degli ospiti, è impossibile trovare fonti di gioco libere e facili da servire. I rossoblù sono praticamente uomo su uomo, andando ad oscurare tutti gli appoggi possibili e costringendo lo Spezia a giocare all'indietro. Questo ha permesso al Bologna di alzare ulteriormente il baricentro e chiudere gli ospiti nella propria metà campo.
A fare la differenza, inoltre, sono stati i tanti palloni recuperati a centrocampo, frutto del saper coprire il campo nella maniera migliore possibile. Come è facile intuire dall'immagine 3 si è venuta a formare una gabbia di giocatori rossoblù intorno al possessore di palla dello Spezia. Questa situazione si è ripetuta tantissime volte nell'arco dei 90' e, a parer mio, ha fatto la differenza nel portare a casa i 3 punti. Sì, perché la squadra di Mihajlovic si è trovata, complice un atteggiamento propositivo e spregiudicato, costantemente in superiorità numerica in tutte le zone del campo. Questo ha permesso di togliere fiato alle giocate ospiti, di recuperare con velocità la sfera e di ripiombarsi il più in fretta possibile all'attacco.
Dopo un primo tempo arrembante, il gol del pareggio del Bologna è arrivato a pochi minuti dall'intervallo. L'azione si è sviluppata sull'asse Soriano-Barrow-Arnautovic, tre dei giocatori maggiormente qualitativi dei rossoblù. Dopo l'ennesimo recupero a centrocampo, con l'intensità e la foga che ha contraddistinto la prima frazione degli emiliani, il pallone è poi passato da Schouten, Theate e Barrow, che l'ha scambiato con Soriano. Rotta la linea di pressione avversaria, Barrow è andato a puntare frontalmente la difesa dello Spezia; Arnautovic, in area di rigore, ha dettato il passaggio, tagliato tra Erlic e Nikolaou riuscendo a smarcarsi per poi tirare a incrociare col mancino. Provedel battuto e pareggio dei rossoblù.
Lo Spezia, per tutti i 90' ha provato a costruire nella stessa maniera, rivelatasi poi poco efficace. Come ho spiegato in fase di presentazione tattica della formazione di Thiago Motta, uno dei principi di gioco dei liguri consiste proprio nel cercare immediatamente la verticalità per gli attaccanti. Anche nel match di ieri, Provedel, sempre molto attivo nella prima costruzione, ha cercato molto spesso il rilancio per Manaj. Questa situazione è evidente nell'immagine 5: Provedel è in possesso di palla, con due centrali aperti a ridosso del limite dell'area. Arnautovic e Orsolini vanno in oscuramento sul metodista avversario. Ne consegue che l'estremo difensore dello Spezia si trova costretto a rilanciare lungo, sia per provare a sfruttare la seconda palla in una zona di campo più avanzata, sia per evitare di soffrire troppo la pressione del Bologna. Infatti, il giro palla dei difensori dello Spezia non è sicuramente qualitativo e va in sofferenza negli spazi stretti. Questi palloni serviti alti, però, sono sempre stati facile preda della retroguardia rossoblù, che ha costantemente vinto i duelli e si è sempre trovata in superiorità numerica, anche sulla seconda palla (immagine 6).
Dopo una seconda frazione più meno fotocopia del primo tempo, il Bologna è riuscito a sbloccare il risultato a meno di 10' dal termine, con uno Spezia in evidente affanno e privo di qualsiasi risorsa per poter tornare a impensierire Skorupski.
Sull'ennesimo lancio di Provedel a cercare le punte, il Bologna è riuscito a vincere il duello aereo e a riprendere possesso del pallone. Lo sviluppo è proseguito poi da destra a sinistra, con una bella girata in orizzontale di Orsolini. Sul prosieguo dell'azione è stato bravo Sansone ad accentrarsi (immagine 7), con Soriano alle sue spalle a portargli via l'uomo centralmente. Il cross al bacio del numero 10, per la testa di Arnautovic, è stato poi solo da spingere in porta con un ottimo stacco aereo. Molto leggera la marcatura in area del difensore Nikolaou. Non c'è tanto di tattico in questa situazione, ma una giocata prettamente individuale a fare la differenza, come poi spesso accade negli ultimi minuti di un match, quando sono le invenzioni dei giocatori maggiormente tecnici, o più freschi, a sbloccare le partite.
Una partita, dunque, portata a casa con carattere, forza e voglia di vincere. Il Bologna visto ieri è finalmente una squadra che ha convinto tutti, soprattutto il pubblico rossoblù. Con un atteggiamento così, tutte le partite possono rappresentare una possibilità di portare a casa i 3 punti. Speriamo quindi in un nuovo inizio.
Sta a Mihajlovic riuscire a tenere alta l'intensità e la mentalità, da sempre vero tallone di Achille di un Bologna che potrebbe rendere molto di più.