Villa "stuzzica" Thiago Motta: "Serviva molta chiarezza"
Le parole di Renato Villa sul Bologna, Thiago Motta e tanto altro
Dopo il successo in Coppa Italia è già tempo di resettare e tornare in campo per il Bologna. I rossoblù di Italiano domani dovranno vedersela contro la Juventus dell'ex Thiago Motta. Appuntamento fissato alle ore 18 a Torino. Del Bologna e del tecnico dei bianconeri ha parlato anche Renato Villa, bandiera del club emiliano con cui ha fatto registare 229 presenze, nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Di seguito le sue parole raccolte da TuttoBolognaweb.
Le parole di Renato Villa su Thiago Motta e il suo passaggio alla Juve
Sul suo rifiuto alla Juve
Io ho saputo dire di no alla Juve. Giocavamo un amichevole contro i bianconeri e in tribuna c'era Boniperti, che a fine partita parla con il presidente Corioni dicendo che mi vuole in bianconero. Io dissi ‘Pres lasci stare. Alla Juve non ci voglio andare’. Non mi sono mai pentito. Bologna mi ha dato tutto quello che volevo e una città così non l'avrei mai lasciata
Su Thiago Motta e il suo passaggio alla Juve
Ha fatto come Maifredi ed è troppo ambizioso per dire di no alla Juve. Lo capisco, ma serviva molta chiarezza, perché se non firmi il rinnovo è chiaro che c'è qualcosa sotto.
Le parole di Villa sul pareggio 3-3 e sul Bologna di Italiano
Sulla rimonta subita lo scorso anno contro la Juve (da 3-0 a 3-3)
Tre sostituzioni discutibili, la Juve che pareggia e la gente è soprattutto arrabbiata per quella partita. Sarebbe stata una apoteosi vincere con la Juve nel giorno della festa allo stadio per la Champions League. Ovviamente Motta non lo ha fatto apposta, ma poi finisce che la gente pensa male. Credo che i tifosi siano molto arrabbiati per questo piuttosto che della scelta di andare alla Juve
Su Italiano e Sartori
C'è da avere fiducia in Vincenzo Italiano, anche se una annata come quella scorsa credo sia irripetibile. Sarei contento se il Bologna si qualificasse a una Conference League e lui sa come si fa. Serve fiducia e tempo, come per Sartori su cui si discute del mercato fatto in estate ma da trent'anni non sbaglia un colpo
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