Bologna in difficoltà, Napoli squadra forte: l'analisi tattica del match tra Napoli e Bologna
I rossoblù faticano al Maradona e perdono contro una delle candidate alla vittoria finale
Per il posticipo della decima giornata di campionato è andato in scena, ieri sera allo stadio Maradona, il match tra Napoli e Bologna. Una partita già sulla carta molto complicata in quanto i partenopei sono sicuramente tra le squadre in lizza per la vittoria finale del campionato e dispongono di una rosa molto forte sia nei singoli che nel collettivo.
Dopo un altro inizio di partita positivo per i rossoblù, soprattutto i primi 15', fatto di intensità e valido atteggiamento, al minuto 18 è arrivato il vantaggio dei padroni di casa con Fabian Ruiz. Da lì in avanti i ragazzi di Mihajlovic si sono un po' disuniti, andando in difficoltà nel tenere con ordine il campo, proprio come dopo il primo gol subito sabato scorso contro il Milan.
BUONA PARTENZA ROSSOBLU, POI IL NAPOLI SALE DI LIVELLO
Nei primi 15 minuti di partita il Bologna ha giocato un buon calcio fatto di intensità, atteggiamento propositivo e buona copertura del campo a livello tattico. Come vediamo nell'immagine 1, lo sviluppo del gioco a centrocampo è passato spesso dalle corsie esterne, specie da Hickey che avendo buone doti tecniche e fluidità di gestione palla si è trovato spesso a sostenere l'azione offensiva. In quel frangente il Bologna era posizionato molto bene per accompagnare la manovra d'attacco, con la copertura di tutte le zone del campo: ampiezza, half space (o corridoi interni), zona centrale. Numericamente, inoltre, il Bologna si è trovato con ben 5 uomini a sostegno dello sviluppo offensivo, e difatti l'azione si è poi conclusa con un tiro di Dominguez.
Successivamente, però, è arrivato il gol del vantaggio Napoli, con un gran tiro dai 20 metri di Fabian Ruiz terminato all'incrocio dei pali. Come vediamo nell'immagine 2 il Bologna ha difeso troppo passivamente e con disordine la propria porta. Innanzitutto è mancato il filtro davanti alla difesa, Dominguez è troppo schiacciato a fare densità in area di rigore senza che ce ne sia particolare bisogno in quanto i rossoblù erano già in superiorità numerica. Svanberg, dopo aver cercato Hickey con una palla orizzontale prevedibile, ha perso il contrasto fisico con Elmas che ha poi servito il pallone tra i piedi di Ruiz che si è trovato a scegliere tra due possibilità di giocata: o calciare direttamente in porta o provare a servire Insigne in ampiezza a sinistra. Lo spagnolo ha scelto la prima opzione siglando un gran gol. Ma possiamo trovare altri errori nella difesa del Bologna: Mbaye doveva decidere in anticipo cosa fare, ovvero se uscire sul centrocampista del Napoli e ridurre lo specchio della porta, oppure se rimanere su Insigne e chiudere l'eventuale traccia in profondità per il fantasista partenopeo; De Silvestri è stato troppo pigro, doveva capire prima lo sviluppo dell'azione e non dovendo marcare nessuno in area di rigore doveva staccarsi in anticipo dalla linea e schermare il possibile tiro di Ruiz. Questi dettagli nel calcio fanno la differenza e anche un minimo errore di posizionamento e tempi, contro certe squadre, si paga a caro prezzo.
Dopo il gol del vantaggio la partita è cambiata definitivamente, il Napoli ha iniziato a coprire meglio il campo, a muovere palla con qualità e a sbagliare raramente giocate tecniche. Inoltre i giocatori di Spalletti erano più reattivi anche sulle seconde palle, arrivavano prima e con più decisione sui contrasti. I rossoblù sono stati costretti ad abbassarsi, hanno perso i riferimenti nelle varie posizioni e hanno cominciato a soffrire troppo.
Il secondo gol è nato al 39 minuto del primo tempo con la costruzione dal basso iniziata dal portiere Ospina che ha servito un liberissimo Fabian Ruiz. La maggioranza delle azioni è cominciata proprio dal classe ‘96, vero e proprio regista di qualità partenopeo. Lo spagnolo, come dicevamo, era troppo libero a causa della mancata prima pressione di Barrow che, camminando, arretra un po’ la sua posizione e lascia tanto campo a Fabian per uscire palla al piede in progressione (immagine 3). Il Napoli ha accompagnato il gioco sulla sinistra dove, portando diversi uomini, va a servire Insigne, il fantasista della squadra, sulla trequarti esterna (immagine 4). Anche in questa situazione il Bologna ha provato a schermare e a difendersi compatto di posizione, ma è oggettivamente incomprensibile come si sia lasciata quasi indisturbata la costruzione dei padroni di casa. Da lì Insigne ha messo un pallone in mezzo nella quale Medel, provando ad anticipare Osimhen, tocca con la mano, causando poi il calcio di rigore (immagine 5). Tralasciando la decisione arbitrale, il Bologna si trovava in netta superiorità numerica nella sua area di rigore, ben 5 uomini contro 2 del Napoli, in completo dominio difensivo. L'errore tecnico del singolo ci può stare, ma significa anche farsi sorprendere in un momento in cui dovresti essere in pieno controllo della situazione.
PARTITA CHIUSA E GESTIONE
Il secondo tempo è iniziato un po' sulla falsa riga del primo. Il Bologna è rientrato in campo provando ad accorciare il doppio svantaggio, ma con giocate esclusivamente personali e poco efficaci, soprattutto di Barrow, o con tiri dalla distanza piuttosto imprecisi. Nel complesso, però, il Napoli era in completo gestione della partita.
Il Bologna ad inizio secondo tempo ha provato a costruire il gioco andando direttamente sulle punte o sugli attaccanti esterni, in particolar modo Orsolini, discreto nel gioco aereo. Questo perchè il Napoli, che ha tra le sue soluzioni tattiche codificate il pressing alto, ha pressato bene gli appoggi sulla prima costruzione dal basso dei rossoblù che, per non rischiare di perdere la sfera in zone pericolose, si è trovato costretto a provare l'attacco diretto sfruttando eventuali seconde palle. Questa strategia non ha però funzionato, in quanto i padroni di casa coprivano meglio il campo ed arrivavano più numerosi nella zona del pallone. Come vediamo nell'immagine 6 il Bologna ha cercato la palla diretta per Orsolini che è andato al duello aereo; il giocatore del Bologna ha vinto lo scontro di testa, ma il pallone è recuperato immediatamente dal Napoli che si era schierato preventivamente con tanti uomini nella zona della palla.
Al minuto 62 è arrivato il gol del definitivo 3-0 con un altro rigore di Insigne. Lo sviluppo del gioco è nato sempre dalle retrovie, dove il Napoli è riuscito a prendere campo spesso con troppa facilità. Un'altra chiave tattica dei padroni di casa riguardava proprio il giocare con insistenza sulle corsie esterne, vero marchio di fabbrica di questa squadra: Di Lorenzo ha infatti ricevuto il pallone e ha la possibilità di andare al cross. I partenopei avevano portato ben 5 uomini in zona area di rigore, mentre il Bologna si stava difendendo con 6. Si sono creati dunque diversi duelli uomo contro uomo. Il pallone messo in area dal terzino del Napoli è preciso, è nata un po' di confusione e un contrasto sospetto è stato valutato come fallo da rigore. Tralasciando, come sempre, la decisione arbitrale, che non è mio interesse valutare, ritengo che in questo caso possa capitare l'errore: di reparto il Bologna si stava difendendo bene, con discreto ordine, ma quando ti trovi quasi in parità numerica in area di rigore, non è inusuale che il pallone possa finire sui piedi degli avversari e che si possano creare situazioni pericolose.
Nel complesso è stata una partita molto difficile, non solo per quanto è finita, ma soprattutto a livello tattico, che è l'insieme delle situazioni che poi porta al risultato finale. Il Bologna, tolti i primi minuti di partita, ha fatto fatica a proporre qualcosa di concreto e realmente pericoloso per la porta del Napoli. I padroni di casa si sono confermati, al di là dei due rigori, una squadra molto forte, sia nei singoli che nell'interpretazione tattica della partita. I rossoblù devono ripartire dalla convinzione messa in campo nella prima parte di gara e provare a dare più continuità al suo gioco.