Reazione d'orgoglio: l'analisi tattica di Bologna-Napoli
I rossoblu vanno sotto di due gol ma con carattere e grinta riacciuffano i campioni d'Italia e strappano un pari
Orgoglio Bologna. Penso non si possa dire altro di questa squadra. Un gruppo che, nelle difficoltà, ha dimostrato di non sciogliersi, come magari succedeva in passato, ma di trovare nuova linfa per rinascere. La partita di ieri ne è l'ennesima dimostrazione. Contro il Napoli campione d'Italia, in vantaggio di due reti a zero grazie alla doppietta del solito e incontenibile Osimhen, i rossoblu sono riusciti gradualmente a girare la partita a proprio favore. Prima il gol di Ferguson e poi il pari del veterano De Silvestri, sempre presente quando chiamato in causa. L'anima vera di questa squadra: duro lavoro, poche parole e voglia di mettersi a disposizione quando necessario. Lui, un fedelissimo di Sinisa Mihajlovic. Quasi come a chiudere un cerchio di una stagione vissuta sulle montagne russe. Cominciata tra le difficoltà, il cambio di guida tecnica, la terribile scomparsa del serbo e pian piano una nuova luce con Thiago Motta al timone. Si può dire tutto di quest'annata, ma quel che è certo è che il Bologna ne esce tremendamente rafforzato e con l'idea che, con qualche ulteriore innesto, la crescita possa essere esponenziale. In ogni caso c'è da dire grazie a questo gruppo di ragazzi che sta onorando la maglia fino all'ultimo e che rappresenta un orgoglio per l'intera città e tifoseria. Quando c'è passione e competenza il futuro non può che regalare soddisfazioni.
LE FORMAZIONI
Con i soli Kyriakopoulos e Soriano ai box (tolto Soumaoro che rientrerà direttamente nella prossima stagione), Thiago Motta ha finalmente potuto lavorare quasi a pieno regime. Nel consueto 1-4-2-3-1, il tecnico rossoblu ha confermato praticamente i soliti ‘noti’. Skorupski tra i pali, difeso da Posch, Bonifazi, Lucumì e Cambiaso. Il duo Schouten e Dominguez ha agito in regia dietro al trio, da destra a sinistra, composto da Aebischer, Ferguson e Barrow. Unica punta Marko Arnautovic che ha finalmente ritrovato continuità e minutaggio dopo una stagione decisamente complicata.
Spalletti, con lo Scudetto già in tasca, ha invece potuto optare anche su qualche seconda linea che fin qui ha giocato meno. Nel solito 1-4-3-3 ecco dunque Gollini in porta; Bereszyński, Rrahmani, Kim e Olivera a comporre il pacchetto arretrato. Anguissa, Lobotka e Zielinski hanno formato il reparto di centrocampo, mentre il trio offensivo ha visto dal primo minuto Kvaratskhelia, Osimhen e Zerbin.
LA PARTITA
Nel caldo pomeriggio del Dall'Ara, dopo una prima fase di studio, su ritmi tendenzialmente piuttosto bassi a causa della temperatura, è stato il Napoli a passare in vantaggio, sfruttando un clamoroso errore in costruzione di Skorupski. Come vediamo nell'IMMAGINE 1 la formazione di Spalletti ha portato una pressione alta, in superiorità numerica posizionale (6 vs 5) sulla prima impostazione rossoblu. La naturale conseguenza è stata che i partenopei si sono trovati a schermare tutti i possibili riceventi. In questo caso Skorupski avrebbe dovuto lanciare lungo per alleggerire la pressione ed evitare rischi, ma ha preferito proseguire nella costruzione dal basso cercando di servire Cambiaso nel ‘traffico’. Il passaggio per il terzino di proprietà della Juve è stato però intercettato da Osimhen che, a porta sguarnita, ha dovuto soltanto depositare in rete il gol del vantaggio.
Nella seconda metà di tempo il Bologna ha cominciato ad aumentare i giri del motore, alzando il baricentro, i ritmi e la pressione. Il Napoli, invece, si è trovato gradualmente ad andare fuori tempo nelle uscite e nelle scalate, sia laterali che centrali, iniziando a soffrire le sortite offensive dei padroni di casa. Nelle IMMAGINI 2 e 3 è evidente proprio una situazione di questo tipo: 4 giocatori azzurri portano una linea di pressione su Lucumì in possesso della palla; il colombiano è però bravissimo nel trovare una traccia alle loro spalle per servire Dominguez. E' un passaggio chiave che capovolge l'azione rossoblu e la trasforma in offensiva. L'argentino si orienta poi verso la porta avversaria per servire Arnautovic e, a sua volta, Barrow. Il gambiano, sfruttando la parità numerica posizionale con la difesa partenopea, tenta poi la conclusione non trovando però lo specchio della porta.
In ogni caso sul finire del primo tempo il Bologna ha continuato ad accorciare meglio sui portatori di palla avversari, costringendoli a diversi errori tecnici. Lobotka, ad esempio, ha perso due/tre palloni piuttosto rischiosi proprio grazie al pressing forsennato degli uomini di Motta.
Il Napoli, per alleggerire la pressione del Bologna, ha in più occasioni architettato una strategia piuttosto chiara: l'attacco diretto su Osimhen. Questo principio tattico ha fatto parte della formazione di Spalletti già dalla passata stagione. Grazie alla sua abilità negli spazi e nell'attaccare la profondità, il centravanti nigeriano risulta infatti essere un pericolo costante per le difese. Attraverso dei movimenti a mezza luna riesce sempre a ritagliarsi una mattonella per andare in verticale, sfruttando soprattutto le vulnerabilità delle difese alte che, per forza di cose, si lasciano tanti metri alle spalle. Uno scenario che nella partita di ieri ha creato diversi grattacapi alla difesa rossoblu, costantemente in difficoltà nel leggere i movimenti del capocannoniere della Serie A (IMMAGINE 4).
Ad inizio ripresa è arrivato il gol del raddoppio del Napoli, viziato da un altro grave errore in uscita dei rossoblu. In questo caso è Barrow a sbagliare l'appoggio per Dominguez, che ha permesso ai partenopei di rientrare in possesso della sfera in una fase di totale squilibrio posizionale da parte dei padroni di casa (IMMAGINE 5).
Bereszyński ha infatti intercettato il pallone prima di servire Osimhen in verticale. Il nigeriano, con grande scaltrezza, si è sfilato nel corridoio interno dell'area di rigore, prendendo il tempo a Lucumì e fulminando Skorupski con un tiro secco in diagonale. Un gol in cui viene sì evidenziata la buona capacità del Napoli di ribaltare l'azione, ma anche la disattenzione dei rossoblu nel perdere con troppa leggerezza palloni decisamente sanguinosi (IMMAGINE 6).
Arrivati a questo punto il Bologna si sarebbe potuto disunire, rischiando di subire altri gol. Invece, il raddoppio di Osimhen, ha smosso le coscienze dei padroni di casa che non si sono assolutamente dati per vinti, anzi. Complici anche i cambi, la truppa di Thiago Motta ha ben presto ritrovato smalto e freschezza. In particolare Sansone è sembrato piuttosto sugli scudi: non a caso è da lui che nasce l'azione che porta al gol del 2-1. Dopo aver scambiato sulla sinistra con Dominguez, il numero 10 è andato alla conclusione a giro sul secondo palo, trovando la smanacciata corta di Gollini e il tap-in vincente di Ferguson sul secondo palo. In questa situazione va dato merito al Bologna di aver accompagnato l'azione con ben 6 uomini, contro i 5 del Napoli. Questo ha infatti consentito di sfruttare l'errato posizionamento difensivo degli avversari e di arrivare prima su una palla vagante.
Il Bologna, nonostante il caldo, ha chiuso in crescendo la partita, schiacciando un Napoli, apparso via via sempre più scarico, nella propria metà campo. Il gol del pareggio è arrivato per l'ennesima volta da calcio piazzato, a conferma di come i rossoblu siano una delle squadre più preparate in queste situazioni. Come vediamo nell'IMMAGINE 8 De Silvestri parte al limite dell'area ed entra in un secondo momento, sfruttando la sua prestanza fisica per svettare su Olivera, battere Gollini e far esplodere il Dall'Ara.
Nei minuti finali i rossoblu avrebbero potuto anche vincere, con un paio di occasioni piuttosto interessanti non sfruttate però nella maniera corretta. In ogni caso il Bologna chiude la stagione in casa uscendo tra gli applausi del proprio pubblico dopo aver ripreso una partita complicatissima contro i campioni d'Italia e con la possibilità concreta, vincendo a Lecce, di chiudere ancora all'ottavo posto.
Credit photo: Wyscout