Match Analysis: ecco l'Udinese di Gotti
Andiamo ad analizzare i princìpi di gioco dell'Udinese di Gotti, prossima avversaria del Bologna
Prossima avversaria del Bologna in vista dell'ottava giornata di campionato, l'Udinese si è dimostrata negli ultimi anni una compagine particolarmente complicata da affrontare per i rossoblù. Il tecnico Gotti ha voluto dare un'impronta tattica ben precisa e chiara ai friulani, impostando una squadra molto fisica, con calciatori strutturati e dotati dal punto di vista aerobico. L'allenatore dell'Udinese sa infatti sfruttare al massimo le qualità dei suoi giocatori, portandoli ad esprimere al meglio le proprie principali caratteristiche, quali: buona abilità nel gioco aereo nelle zone centrali del campo, corsie laterali presidiate da calciatori dotati di “gamba” e resistenza e attaccanti molto veloci e abili a giocare in campo aperto.
L'Udinese è una squadra che nel complesso segna pochi gol, ma che allo stesso tempo ne subisce anche pochi, in virtù di una fase di non possesso palla molto attenta, nella quale la squadra ripiega negli ultimi 25/30 metri con grande intensità, densità in zona palla e ordine.
La formazione tipo dei friulani vede in porta Silvestri, con Becao, Nuytinck e Samir a comporre la linea difensiva a 3. Centrocampo a cinque con Molina (o Soppy) sulla corsia di destra e Stryger Larsen (o Udogie) sulla corsia di sinistra. Zona centrale del campo presidiata solitamente da Pereyra, Wallace e Makengo. Il reparto offensivo è composto dai rapidissimi Deulofeu e Pussetto, con Beto pronto a ritagliarsi spazio e minuti per dare soluzioni e alternative tattiche all'attacco dell'Udinese.
SISTEMA DI GIOCO:
Il modulo base dell'Udinese è il 1-3-5-2, sistema con la quale la squadra si schiera solitamente nella fase di possesso palla. Il 1-5-3-2 è invece l'assetto particolarmente difensivo con la quale Gotti schiera i suoi giocatori nella fase di non possesso.
FASE DI POSSESSO PALLA:
In fase di possesso palla l'Udinese ha due principali sviluppi di gioco nella prima costruzione:
1) palla al portiere che rilancia immediatamente verso l'attaccante più strutturato fisicamente (di solito Beto) che va a duello aereo per poi permettere ai compagni di andare alla riconquista della seconda palla (immagine 1). Questo assetto tattico consente all'intera squadra di alzarsi, guadagnare metri e compattare i reparti. L'altro attaccante (Deulofeu o Pussetto) si muove attaccando lo spazio in profondità per ricevere la possibile sponda del suo compagno di reparto;
2) Il portiere muove palla verso i difensori laterali che gli si posizionano molto vicini. L'obiettivo è attirare la pressione forte degli avversari e dopo aver ricevuto la sfera, la girano ai quinti di centrocampo, situati sulle corsie laterali, che verticalizzano immediatamente in profondità verso gli attaccanti (immagine 2). Questo assetto permette di andare velocemente verso il reparto offensivo e di sfruttare le qualità in campo aperto di attaccanti come Deulofeu e Pussetto.
Nella fase di sviluppo del gioco a centrocampo la maggioranza dei palloni passano dai piedi di Pereyra, che è il giocatore con più qualità tecniche del centrocampo friulano. L'argentino, infatti, tende spesso ad abbassarsi anche per ricevere dai difensori e pulire le giocate in mezzo al traffico (immagine 3). Inoltre l'Udinese, nella metà campo avversaria, sviluppa il proprio gioco sfruttando con intensità e frequenza le corsie laterali e la corsa continua dei quinti di centrocampo. Se viene oscurato il passaggio per vie centrali, la squadra di Gotti cerca dunque di andare velocemente sugli esterni per andare in 1 contro 1, raggiungere il fondo e andare al cross (immagine 4). Attrarre, passando dalle fasce, permette di aprire le maglie della difesa avversaria per poter crearsi più occasioni di gol.
FASE DI NON POSSESSO PALLA
Nella fase di non possesso l'Udinese posiziona tutti i suoi giocatori all'interno della propria metà campo, schierandosi generalmente con un difensivo 1-5-3-2 (immagine 5). I centrocampisti esterni si abbassano diventando dei veri e propri terzini, i 3 centrocampisti tendono a stringersi e a fare densità in mezzo al campo, andando però in evidente difficoltà nel momento in cui devono uscire verso l'esterno e coprire anche l'intera ampiezza del campo. Anche gli attaccanti danno il loro apporto, andando spesso, alternandosi, a oscurare il metodista avversario per impedirgli di costruire gioco. Una volta persa la palla, inoltre, i difensori tendono a scappare velocemente all'indietro, per attendere l'arrivo e l'aiuto dei centrocampisti, ma la grande abilità di ricompattare con rapidità i reparti permette all'Udinese di difendersi spesso con ordine e di non soffrire particolarmente i contropiedi.
Sul giro palla e sulla prima costruzione della squadra avversaria, l'Udinese ha tra i principi cardine della sua fase difensiva, l'aggredire forte sulle corsie laterali: sfruttando la linea laterale che gioca a proprio favore, i friulani pressano con grande intensità sulle zone esterne del campo, andando a creare vere e proprie “gabbie” in superiorità numerica per cercare di riconquistare velocemente il pallone e attaccare con decisione la porta (immagine 6).
Inoltre, sul giro palla iniziale dell'avversario l'Udinese vuole pressare alto e coprire i riferimenti centrali per impedire un'uscita pulita del pallone, orientando, come già detto, la costruzione verso le zone laterali per attivare un pressing deciso e determinato. Se invece la pressione dei friulani dovesse saltare, la squadra scappa velocemente all'indietro per ricompattarsi e difendersi con ordine, con tutti gli undicesimi dietro alla linea del pallone.
PUNTI DI FORZA:
Squadra molto fisica, abile a vincere i duelli in mezzo al campo. Notevole applicazione nel rincorrere gli avversari, rendendo tutti i calciatori in campo attivamente partecipi alle due fasi di gioco. Compagine molto brava nelle transizioni positive, ovvero quel momento in cui i friulani stanno difendendo e riconquistano la sfera: grazie a giocatori molto veloci e di gamba, l'Udinese è in grado di recuperare palla e capovolgere il fronte con una velocità impressionante, andando a creare occasioni in zona offensiva potenzialmente pericolose.
PUNTI DEBOLI:
Qualità del gioco da rivedere, tanto che nella propria metà campo l'Udinese fatica molto a palleggiare: Walace, infatti, che veste le veci tattiche del cosiddetto “metodista”, è un giocatore poco tecnico e più incline a interdire e distruggere il gioco avversario. Gli attaccanti, inoltre, sprecano tanto in fase realizzativa, a causa di un gioco che crea loro un dispendio di energie importante.