Allo stadio Renato Dall'Ara, al termine del clamoroso successo del Bologna nella ventinovesima giornata di Serie A contro la Lazio  (5-0 il risultato finale firmato dalle reti di Odgaard, Orsolini, Ndoye, Castro e Fabbian), è intervenuto Vincenzo Italiano. Il tecnico rossoblù ha parlato così ai microfoni della sala stampa.

Le parole a caldo del tecnico rossoblù

Oggi per noi iniziava un ciclo di partite toste, partivamo dalla Lazio e questo risultato è frutto di una settimana in cui l'abbiamo preparata con la massima attenzione perché temevamo i biancocelesti per tutto quello che ha fatto fino ad oggi. Abbiamo concesso poco a gente veramente pericolosa. Grande applicazione, soprattutto senza palla. 

Era dai tempi di Mihajlović che a Bologna non c'era un coro rivolto ad un allenatore

È una soddisfazione. Sono contento del legame che si è istaurato tra il pubblico e tutta la squadra, non solo con me. Arrivare allo stadio è uno spettacolo e quando rispondiamo così rendiamo felice un popolo che ci sta sempre vicino dal primo all'ultimo minuto. I ragazzi vanno forte perché sentono questa responsabilità di far felice questa gente. 

Abbiamo capito cosa vuole vedere lo stadio: maglie sudate, applicazione da parte di tutti e in questo momento stiamo rispondendo presente, sia chi gioca sia chi entra. Grazie di cuore, sapevo che potevo contare sul dodicesimo uomo. 

Sulle difficoltà di Rovella in fase d'impostazione

Il concetto di andare forte e cercare di coprire la palla senza permettere ai più bravi di giocare la palla penso che la squadra l'abbia assimilato in fretta. Siamo cresciuti nel palleggio dopo la riconquista della palla. Oggi abbiamo tirato fuori la qualità sotto l'aspetto tecnico, cosa che ultimamente non accadeva. Abbiamo sbagliato davvero poco, se ripetiamo queste prestazione sull'efficienza fisica e tecnica qualche soddisfazione possiamo togliercela, restando il fatto che ancora dobbiamo pedalare perché affronteremo squadre che stanno su in classifica. 

Sull'atteggiamento dei subentrati

Quando si parla di squadra non sono solo gli undici che vanno in campo. Questa vittoria nasce da martedì perché questa settimana abbiamo fatto 6 sedute di allenamento in 24 di movimento. Cerco di coinvolgere tutti, oggi hanno giocato in 16 ma ha esultato tutto il gruppo. C'è senso di appartenenza, attaccamento, e questo fa la differenza. L'ultimo gol lo crea Dominguez da subentrato e lo finalizza Fabbian da subentrato: la squadra è composta da tutti e 27. Se lo spirito è questo, sì il calendario è tosto ma possiamo mettere in difficoltà chiunque. 

Riccardo Orsolini
Riccardo Orsolini nel momento del gol alla Lazio (ph. Image Sport)

Sulla Champions 

Abbiamo un calendario davvero tosto, è ancora lunga. Davanti è questo il passo da tenere. Veniamo da quattro vittorie ma siamo ancora attaccati alle altre. Di sicuro queste prestazioni ci fanno stare sulla strada giusta. L'entusiasmo non deve finire, vedremo alla fine dove saremo.

Il Bologna è la miglior squadra che ha allenato?

Questa è una squadra che ha grandi valori, va forte durante la settimana, c'è un gruppo straordinario. La gente deve capire che oltre al gesto tecnico c'è coesione e compattezza, tutti si aiutano e vanno sotto la curva. Sono anni che questi valori fanno la differenza qui. Poi sotto l'aspetto tecnico ci sono giovani importanti e esperti di qualità. Ora non bisogna alzare la cresta altrimenti si prendono bastonate. Da qui alla fine tutti perderanno punti, farà la differenza chi sarà più costante e sbaglierà meno. Noi arriviamo da una grande rincorsa, vedremo cosa accadrà nei prossimi due mesi.

Sulla Lazio

Squadra fortissima. Se il tiro di Zaccagni va dentro riapri una partita che sembrava chiusa, mai abbassare l'attenzione contro questi giocatori. 

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