Se è un sogno, non svegliateci. Il Bologna ha il sapore d'Europa, sempre di più. La vittoria sull'Inter ha dato una sferzata clamorosa alle ambizioni rossoblu. Vincere queste partite, infatti, può diventare decisivo per poter alzare ulteriormente il livello, così come le aspettative societarie e dell'intera piazza. Ora la formazione di Thiago Motta ci crede. L'Europa è ancora lì, a portata di mano. Non sarà di certo una vittoria sull'Inter a dare la certezza assoluta di una possibile qualificazione alla Conference League, ma la squadra ora è consapevole dei propri mezzi, sa di potersela giocare contro tutti e di poter portare a casa il risultato anche contro squadre più attrezzate sul piano tecnico. 

LE FORMAZIONI

Nel solito 1-4-2-3-1 rossoblu, Thiago Motta ha spinto ancora sulle certezze del periodo. Davanti a Skorupski il quartetto formato da Posch, Lucumì, Sosa e Cambiaso. Dominguez e Schouten hanno agito davanti alla difesa con Orsolini, Ferguson e Soriano a muoversi alle spalle di Musa Barrow

L'Inter di Simone Inzaghi ha invece risposto col 1-3-5-2, marchio di fabbrica dell'allenatore nerazzurro. Senza Dimarco e Skriniar, la formazione milanese si è quindi schierata con Onana tra i pali, Darmian, De Vrij e Bastoni in difesa. Dumfries e Gosens sulle corsie laterali, con Mkhitaryan, Brozovic e Calhanoglu in mezzo al campo. Tandem offensivo costruito sul duo Lukaku-Lautaro Martinez.

LA PARTITA

Per i primi 20 minuti non c'è stata praticamente neanche partita. Il Bologna ha messo in campo tutto il suo repertorio migliore, costringendo l'Inter ad andare ripetutamente in difficoltà nel risalire il campo. Intensità, anticipi, decisione sui duelli e agonismo hanno infatti permesso ai rossoblu di dominare in lungo e in largo. Ma non è stato solo l'atteggiamento senza palla la chiave, ma anche quanto prodotto in fase di possesso. L'IMMAGINE 1 di seguito ne è l'esempio. Il Bologna ha girato sempre molto bene palla da destra a sinistra, con rotazioni precise in mezzo al campo e ottima pulizia tecnica negli appoggi e negli scarichi. I movimenti di Soriano a muoversi verso il centro hanno mandato spesso in confusione Dumfries che, non sapendo se rimanere esterno o seguire il giocatore di casa, lasciava spesso la corsia libera di essere attaccata. In questa occasione, infatti, Posch ha servito l'inserimento esterno di Ferguson sulla sinistra, lasciato totalmente libero. Da lì è poi nato il gol (poi annullato) di Musa Barrow. Troppo pigra e disattenta la difesa dell'Inter con Brozovic che è lento nel correre verso la propria porta e poco lucido nel coprire o scalare su eventuali buchi dei suoi compagni. 

IMMAGINE 1 - I primi 20 minuti soprattutto hanno evidenziato l'ottimo movimento da destra a sinistra dei padroni di casa

L'Inter ha palesato grandi difficoltà soprattutto nella costruzione della manovra. Thiago Motta ha impostato infatti una sorta di 4-5-1 difensivo in fase di non possesso palla in modo tale da avere la parità numerica coi cinque centrocampisti avversari. Barrow era costantemente ad oscurare Brozovic, uno dei più qualitativi dei nerazzurri in regia, mentre la cerniera di centrocampo rossoblu ha tagliato spesso fuori dal gioco le mezzali Calhanoglu e Mkhitaryan. Non trovando mai soluzioni centrali e smarcamenti nei corridoi interni, l'Inter è stata spesso costretta a tentare il cambio di gioco sul lato cieco (sempre ben coperto dagli emiliani), oppure affidandosi all'attacco diretto su Lukaku, non granché lucido nell'associarsi col compagno di reparto Lautaro. Ne emerso, quindi, una manovra farraginosa e poco pulita, oltre che scontata. L'Inter ha infatti creato un paio di occasioni soltanto con cross dalle corsie esterne o fugaci iniziative personali: troppo poco per mettere in difficoltà un Bologna organizzatissimo in fase difensiva (IMMAGINE 2).

IMMAGINE 2 - Il grande lavoro senza palla del Bologna ad oscurare le mezzali nerazzurre 

Nella seconda parte della prima frazione l'Inter ha preso maggiormente campo, sfruttando un po' il calo dell'intensità fisica del Bologna che, di conseguenza, ha abbassato un po' troppo il proprio baricentro facendo invece alzare quello dei nerazzurri. Ma come detto precedentemente la formazione di Inzaghi non ha mai trovato linee di gioco centrali, provando invece a sfondare soprattutto sulla sinistra con il duo Gosens-Bastoni. 

Anche all'inizio del secondo tempo l'Inter ha spesso tenuto in mano il pallino del gioco, dando l'impressione di essere in pieno controllo della partita. Eppure non era affatto così. Il Bologna ha infatti lavorato molto bene senza palla, continuando a concedere solo le corsie esterne per poi andare a scalare velocemente una volta che Dumfries a destra o Gosens a sinistra ricevevano palla. I due giocatori dell'Inter non sono particolarmente abili nell'uno contro uno in spazi stretti e per questo hanno spesso giocato soltanto in appoggio all'indietro, non tentando praticamente mai l'iniziativa personale (IMMAGINE 3). 

IMMAGINE 3 - Baricentro basso e squadra corta: i rossoblu concedono solo gli esterni all'Inter

Proprio in una fase di partita in cui sembrava che il risultato potesse indirizzarsi solo verso il pareggio, è invece arrivato il gol del Bologna, con una delle tante armi con cui può fare male la squadra di Thiago Motta: la transizione offensiva. Sul giro palla dell'Inter, D'Ambrosio ha cercato Barella in verticale, sbagliando però il passaggio e servendo Schouten. Il centrocampista del Bologna ha guardato subito in avanti, sfruttando la difesa aperta dei nerazzurri. Barrow ha compiuto un movimento ad uscire portando fuori il proprio marcatore (Acerbi), e Orsolini ha potuto involarsi in solitaria venendo servito proprio dall'olandese. Arrivato davanti a Onana il numero 7 ha poi segnato un gran gol, portando avanti i rossoblu e facendo esplodere il Dall'Ara (IMMAGINE 4). 

IMMAGINE 4 - L'errore in costruzione dell'Inter e la transizione offensiva del Bologna che ha portato al gol vittoria di Orsolini

La partita del Bologna è stata quindi sempre molto lineare nelle trame di gioco e nell'impostazione con la quale era stata preparata durante la settimana. I ragazzi di Thiago Motta non hanno avuto fretta di forzare le cose, ma hanno avuto la capacità di leggere i momenti e di fare male quando si è presentata l'occasione. E' stata la vittoria di una squadra matura e sempre più consapevole di quello che può fare e ottenere. Mettere in difficoltà una formazione come l'Inter, fargli credere di essere in controllo del campo, senza in realtà concedergli praticamente mai occasioni da gol è la fotografia di una partita e di un successo altamente meritato. Prossima settimana sul cammino rossoblu ci sarà il Torino, da sempre squadra molto ostica dalle nostre parti. Chissà, ottenere un risultato anche sul loro campo sarebbe l'ennesima riprova di una squadra, il Bologna, che può veramente continuare a sognare in grande. E noi ce lo auguriamo, ma nel frattempo non svegliateci. 

Credit photo: Wyscout

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