Roberto Soriano, capitano del Bologna, attualmente fuori per infortunio, ha parlato della sua stagione e del campionato dei rossoblù, intervistato da La Gazzetta dello Sport

Queste le sue parole:

Sull'infortunio: “Quando mi feci male, a Bergamo, l’8 aprile scorso, qualcuno diceva e scriveva 'Stagione finita'. La lesione al legamento collaterale non è roba da poco, ma ho pensato subito fosse un po’ esagerato parlare di addio al campionato. Tornare contro il Napoli sarebbe un bel traguardo”.

Sul campionato del Bologna e sull'ottavo posto: “Ottavo posto? Un risultatone. Iniziamo la stagione male, arriva un nuovo allenatore, Sinisa a dicembre se ne va, ci lascia, e quando ne parlo mi vengono ancora brividi e lacrime perché per tutti è stata una botta enorme, un colpo negli affetti, una tragedia. E il contraccolpo è stato molto forte. Poi è arrivato Motta: con le sue idee, i suoi metodi, le proprie direttive e uno staff nuovo. Avevamo 6 punti dopo 6 partite, pochi di più a ottobre, poteva essere un’annata brutta ma si è rivelata bella, piena, forte: la gente di Bologna ha ritrovato entusiasmo e sia in casa che in trasferta lo dimostra; e perché abbiamo vissuto più all’ottavo posto, con anche il settimo, che altrove”.

Sulle motivazioni per le ultime 3 partite: “Un capitano in questi casi dice una cosa: c’è il traguardo lì davanti, mancano solo tre partite per prenderlo e non contano stanchezze, pensieri o altro. Conta non rendere normale una stagione che è stata speciale per mille aspetti. Non dipenderà solo da noi ma molto… dipenderà da noi: è l’ultimo sforzo. L’ottavo posto è alla portata e per tutto quel che è successo sarebbe appunto come arrivare su un altro pianeta”.

Sugli avversari: “Che se qualcuno dice che la Cremonese è praticamente spacciata, che il Napoli arriva in infradito perché già scudettato e il Lecce con l’asciugamano perché quasi salvo: sbaglia di grosso. Tutti vogliono finire bene la stagione. Tutti. Certo, Cremonese-Bologna è un ‘all-in’ per entrambe: devono vincere loro per sperare e dobbiamo vincerla noi per riprenderci l’ottavo posto che magari darà altri sogni”.

Sulla gestione del gruppo di Thiago Motta: “La sana competizione fra noi e il fatto che ognuno di noi potesse sentirsi in gara ha tenuto alto il livello. Io stesso sono stato in panchina per un lungo periodo. Eppure, poi, sono tornato ad essere fra gli undici. Con Motta tutto è in gioco”.

Sui risultati del Bologna: “Fermare le big ha avuto un significato? Certo. Resta il rammarico di non aver fatto punti a Verona e ad Empoli, ma praticamente tutte le grandi in casa le abbiamo fermate. O, come con l’Inter, battute. Ha un significato”.

Sul contratto in scadenza: “Fosse per me sicuramente sì e, come ho già detto più volte, rinegoziando verso il basso l’ingaggio. La società non mi ha ancora detto nulla, come agli altri a cui scade l’accordo a giugno. Aspettiamo, qui stiamo benissimo io e la mia famiglia, ma una cosa è certa: ora non conto io ma conta il finale di stagione. Finire bene e ottavi. Io e Sansone inseparabili? Diciamo che ci piacerebbe più di ogni cosa restare nella stessa squadra. Qui”.

 

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