Resto del Carlino - Mancinelli: "La Fortitudo è tutto per me". Aradori: "Sto bene, spero di poter restare a lungo"
L'intervista a Pietro Aradori e Stefano Mancinelli
Ecco le dichiarazioni rilasciate da Pietro Aradori e Stefano Mancinelli, entrambi giocatori della Fortitudo Bologna, che non solo hanno parlato del periodo Covid che sta affrontando il Basket italiano, bensì anche del momento negativo che sta vivendo la loro squadra.
Mancinelli: “Non dobbiamo fare finta di ciò che sta accadendo, perché tutte le società sono in difficoltà. I club producono spettacolo e gli spettatori, comprando il biglietto, possono andare a vederlo. Senza questi introiti sarà dura andare avanti. L'augurio è riaprire al 100% della capienza, facendo entrare solamente le persone munite di Green pass. Qui stiamo parlando di un intero sistema che senza l'aiuto del pubblico non avrà futuro” .
Mancinelli, riguardo il periodo della Fortitudo e la sua tredicesima stagione con la maglia della "Effe", aggiunge: "Siamo dispiaciuti di questo inizio. Tuttavia, le partite che contano di più saranno quelle che varranno i 2 punti, per questo, cercheremo di farci trovare nella migliore condizione quando inizierà il campionato. Al Derby non possiamo ancora pensarci, perché prima ci saranno altre partite e dobbiamo ragionare un match alla volta.
Sono a Bologna da quando avevo 15 anni e la Fortitudo è ormai una seconda pelle per me. Quando era sparita e non riusciva più a giocare, io ero a Milano e per consolarmi guardavo i video del Barone. Per questa ragione non accettai la proposta della Virtus, altrimenti sarei andato contro quello che prova il mio cuore, infatti, sono contento di vestire ancora questa maglia".
Aradori: "Negli altri stati, con norme diverse, ormai si va sempre più verso l'apertura totale e penso che ci siano tutte le condizioni affinché anche da noi si potrà andare incontro ad un allargamento graduale. Le partite senza pubblico creano disinteresse e lo abbiamo notato nello scorso campionato, quando abbiamo giocato partite che sembravano quasi essere amichevoli. Il sistema ne risente. Prima della pandemia, in questo periodo si giocava un torneo a Cervia o da altre parti. Le partite ufficiali sono subentrate troppo presto e noi fra infortuni e altri problemi, non eravamo pronti per affrontarle. Tuttavia, adesso abbiamo modo di lavorare con più calma e le cose potranno migliorare.
Aradori è alla sua terza stagione con la "Effe", ha un contratto in scadenza nel 2023, ma il suo percorso è stato un poco più complicato. Ecco cosa ha dichiarato: “Sono qui a causa di una scelta che altri hanno fatto e probabilmente questo non è piaciuto a tutti. Sono stato accolto bene e mi sono sentito sin da subito parte integrante di una grande famiglia. Sto bene e l'augurio è che ci siano le possibilità per poter continuare il nostro rapporto lavorativo”.