Per segnare bisogna tirare in porta. L'analisi tattica di Bologna - Juventus
Una Juve malconcia esce vittoriosa col minimo sforzo dal Dall'Ara
E alla fine, anche una Juventus mediocre, passa nuovamente sul nostro campo. Alla vigilia di Bologna - Juventus c'erano tutti i presupposti per poter pensare e sognare alla possibilità di fare finalmente punti contro i bianconeri dopo tante stagioni. La compagine di Allegri, però, con il minimo sforzo è uscita indenne dal Dall'Ara, portando a casa 3 punti e sfruttando al meglio gli episodi che si sono venuti a creare nei 90'. E' la solita Juventus che, quando riesce a passare in vantaggio nei primi minuti, il più delle volte prosegue la partita facendo della compattezza e della densità difensiva la sua arma migliore. Questo copione si era già visto in stagione contro la Roma, contro la Lazio, contro il Milan e non solo.
Nella gara di ieri il Bologna è stato troppo poco. La Juve è sempre la Juve, e per poter pensare di fare qualcosa in più serviva una cattiveria, una fame e un atteggiamento diverso, soprattutto negli ultimi 20 metri, dove la sterilità offensiva sta diventando un problema. Il Bologna ha prodotto gioco, ha prodotto azioni, anche di qualità. Ma nel momento di concludere a rete sono venuti fuori evidenti problemi di finalizzazione. Controlli sbagliati nei momenti decisivi, tocchi in più e poco coraggio nel provare la conclusione in porta, magari anche dalla distanza. Questi dettagli fanno la differenza, soprattutto in partite contro le big del nostro campionato.
E' la terza sconfitta consecutiva, sintomo che forse qualcosa si è realmente intoppato nel percorso rossoblù. Urge qualche modifica. Mi sarei aspettato anche qualche interprete diverso, specie alla luce degli ingressi positivi della partita di Torino. Hanno invece giocato sempre gli stessi. Stessi uomini praticamente da inizio campionato ed è evidente che alcuni siano quasi spremuti a livello fisico e mentale. Mihajlovic deve assolutamente ripensare a qualcosa di nuovo, a dare più spazio a chi attualmente ha più freschezza atletica. Ne va degli obiettivi stagionali. Il piazzamento nella parte sinistra della classifica è pur sempre abbordabile, ma tocca al tecnico rossoblù ritrovare la quadra e riportare i suoi sul giusto sentiero.
LE FORMAZIONI
Come già detto il Bologna è sceso in campo con la solita formazione. Coi “titolarissimi” possiamo dire. Ma i rossoblù sono apparsi inceppati, stanchi e poco energici. Le fatiche di un girone ormai completato si fanno sentire. A maggior ragione se a scendere in campo sono praticamente sempre gli stessi. Il 1-3-4-3 del Bologna ha visto Skorupski tra i pali, con Soumaoro, Medel e Theate a comporre la linea difensiva. De Silvestri e Hickey a presidiare le fasce con Dominguez e Svanberg centrali. Barrow e Soriano leggermente più spostati all'indietro rispetto alla prima punta Arnautovic.
La Juventus di Allegri ha cambiato qualche giocatore rispetto alle scorse partite e puntando sul 1-4-3-3. Linea difensiva con Cuadrado, Bonucci, De Ligt e Pellegrini. In mezzo al campo a riposo Locatelli, al suo posto Arthur, affiancato da Mckennie e Rabiot. Tridente all'insegna dell'atletismo con Kean, Morata e Bernardeschi.
LA PARTITA
Subire gol dopo 6 minuti di gioco è già un segnale negativo, specie se si trattava della prima vera e propria incursione offensiva dei bianconeri. Tralasciando l'intervento a centrocampo su Svanberg, giudicato regolare dall'arbitro, il Bologna si è fatto sorprendere dimostrando troppa poca attenzione e mettendo in risalto un approccio alla partita sbagliato. Mihajlovic, in conferenza stampa, aveva richiesto ai suoi ragazzi di andare di più dei 100 all'ora. Ma così non è stato. Dal mio punto di vista non è possibile subire un gol con difesa schierata e con il possessore di palla avversario coperto frontalmente da un giocatore del Bologna. Su questa palla filtrante di Bernardeschi, in particolare Soumaoro, si è completamente addormentato e, fermando la sua corsa, ha lasciato completa libertà a Morata di tagliare in area e presentarsi davanti a Skorupski (immagine 1). 1-0 Juventus e partita che si era già messa in salita.
Il copione perfetto, come dicevamo precedentemente, per Allegri. Vantaggio nei primi minuti che ha tolto una possibile frenesia nel cercare il gol e una conseguente compattezza difensiva che tanto piace al tecnico livornese. E' vero che successivamente al gol di Morata il Bologna ha cominciato a tenere il pallino del gioco, girando spesso palla per muovere la difesa bianconera. E' soprattutto sulla corsia di sinistra con l'asse Theate-Hickey-Svanberg che i rossoblù hanno creato grattacapi alla retroguardia della Juventus. Come vediamo nell'immagine 2 lo splendido movimento di Svanberg in profondità nel corridoio interno (detto anche half space) ha scardinato la fase difensiva bianconera. Mckennie era sempre in ritardo nell'assorbire questi inserimenti, motivo per cui era spesso il difensore centrale Bonucci a dover uscire sullo svedese con il conseguente rischio di aprire pericolosi varchi all'interno dell'area di rigore. Quando questi movimenti sono venuti meno, la manovra del Bologna è apparsa maggiormente prevedibile e leggibile.
Un'altra bella trama offensiva del Bologna, che si è vista in più situazioni, la notiamo nell'immagine 3. De Silvestri si muoveva in ampiezza con l'obiettivo di aprire il campo in ampiezza. Soriano, sicuramente più abile nel palleggio, si abbassava per avere il possesso del pallone e provare a trovare soluzioni qualitative frontali per i compagni. Il movimento di De Silvestri permetteva appunto al Bologna di aprire un varco centrale per Arnautovic. L'attaccante austriaco, infatti, ha più volte effettuato dei contro-movimenti in appoggio ai compagni per attirare fuori il suo marcatore e poi andare ad attaccare la profondità alle spalle della difesa juventina.
Nel secondo tempo la partita ha seguito, almeno fino allo 0-2 definitivo, lo stesso copione della prima frazione. Bologna col possesso del pallone tra i piedi e Juventus costretta a difendersi bassa. Una delle occasioni principali è stato il tiro di Dominguez al 65'. L'azione è stata davvero molto similare all'immagine 3. Soriano che si era staccato dalla marcatura per ricevere più arretrato. Skov Olsen, che aveva preso il posto di De Silvestri all'intervallo, aveva effettuato un movimento a tagliare verso l'ampiezza per farsi seguire da un giocatore della Juve e aprire un varco centralmente. Su questo varco centrale si era inserito Dominguez che, trovato con un gran pallone da Soriano, era andato a concludere in porta guadagnandosi un calcio d'angolo (immagine 4)
Il gol del definitivo 0-2 è arrivato al 69' di gioco. Una rete che ha tagliato definitivamente le gambe al Bologna e che ha poi indirizzato lentamente la partita verso il fischio finale. La Juve aveva effettuato una buona ripartenza veloce in verticale, con Locatelli che era andato a servire Rabiot nello spazio (immagine 5). Il movimento del francese aveva costretto il Bologna ad effettuare una rapida corsa all'indietro per recuperare. Sul prosieguo dell'azione il pallone era arrivato prima a Morata e poi a Cuadrado sulla corsia di destra (immagine 6). Il colombiano era stato poi bravo a superare Svanberg e a trovare una gran traiettoria (complice anche una deviazione) per segnare il raddoppio.
C'è da specificare che non ci sono particolari errori di reparto in questa situazione. E' infatti stata una giocata del singolo a portare al gol. L'unico appunto che si potrebbe fare è a Svanberg che nell'uno contro uno diretto con uno come Cuadrado, non dovrebbe mai tentare di prendere il pallone, ma di temporeggiare e indirizzare l'avversario in una zona meno pericolosa. Il colombiano, si sa, è molto bravo nel dribbling nello stretto e infatti, spostando il pallone, ha eluso la marcatura e ha poi calciato in porta.
Ora testa e pensieri subito orientati a mercoledì 22 per l'ultima gara pre natalizia contro il Sassuolo. Urgono punti per tornare in carreggiata e concentrarsi sull'obiettivo stagionale della parte sinistra della classifica, anche perchè alla ripresa post pausa ci aspetteranno partite molto complicate contro Inter e Napoli. Mihajlovic è conscio che ci sarà qualcosina da cambiare, sia tatticamente che a livello di giocatori. Ci sarà più spazio anche per chi ha giocato meno e di conseguenza ha maggiore lucidità. Ma non solo. Servirà soprattutto lavorare duramente in settimana sul reparto offensivo e sui movimenti negli ultimi 20-25 metri. I gol mancano e c'è la necessità forte di riuscire a concretizzare maggiormente la mole di gioco che i rossoblù comunque producono nell'arco dei 90'. Mihajlovic deve ritrovare la quadre e ora più che mai serve dare il 200%.