In un match equilibrato e non particolarmente spettacolare, il Bologna pareggia contro una Roma altrettanto ingolfata. Al Dall'Ara finisce dunque 0-0, con i rossoblu che hanno dimostrato di essere ancora una volta solidi a livello difensivo, anche se davanti, Arnautovic e compagni, hanno fatto parecchio fatica a costruire azioni offensive degne di nota. Il Bologna blocca l'ennesima big e si mantiene imbattuta contro le grandi al Dall'Ara in questo 2023. Ora il campionato è praticamente finito: negli ultimi tre atti bisognerà gettare le basi per il futuro. A partire dal rinnovo e dalla permanenza di Thiago Motta. E' lui l'uomo giusto per iniziare un nuovo percorso, visto quanto di buono fatto quest'anno. Gli ingredienti ci sono tutti, toccherà a Saputo e alla dirigenza dare un ulteriore impulso di crescita, magari con qualche innesto che possa alzare ancora la qualità della rosa a disposizione. 

LE FORMAZIONI

Entrambe le squadre, tra assenze e pensieri europei giallorossi, hanno schierato formazioni decisamente rimaneggiate. Da una parte il Bologna con il solito 1-4-2-3-1 con Skorupski quindi tra i pali; difesa vittima di diversi forfait composta quindi da De Silvestri, Bonifazi, Sosa e Cambiaso. Schouten e Dominguez in mediana per costruire gioco e dare supporto al trio Orsolini-Ferguson-Barrow che hanno agito dietro all'unica punta Arnautovic.

Ancora più ‘particolare’ l'undici messo in campo da Josè Mourinho, che ha voluto far rifiatare i titolarissimi in vista del ritorno di Europa League che si giocherà giovedì sera in terra tedesca. Nel 1-3-5-2 del portoghese spazio a Svilar in porta. Celik, Cristante e Ibanez hanno composto il pacchetto difensivo. Il giovane Missori (classe 2004) e Zalewski sulla corsie esterne con Tahirovic, Camara e Wijnaldum in mediana. Davanti spazio al duo Belotti-Solbakken.  

LA PARTITA

Molto interessante la modalità di costruzione dell'azione che Thiago Motta ha organizzato nel match di ieri. Privo di Lucumì, assente per motivi personali, il Bologna non aveva a disposizione l'uomo più tecnico e abile ad impostare del pacchetto arretrato. Il tecnico italo-brasiliano ha quindi optato per un 3+2 dinamico orientato a diventare 3+3. Contro i quattro giocatori della Roma adibiti alla pressione, quindi, i rossoblu avevano a disposizione una netta superiorità numerica per dare il primo sviluppo all'azione. Altresì interessante il movimento di Cambiaso che, partendo dal ruolo di terzino sinistro, lasciava la fascia per dare il suo contributo centralmente e aumentare presenza e densità in mezzo al campo. Con l'impostazione visibile nell'IMMAGINE 1, per il Bologna è quindi stato abbastanza semplice riuscire ad uscire dal primo pressing della Roma, sviluppando gioco non solo in mezzo al campo, ma sfruttando anche le corsie laterali con i braccetti (Sosa da una parte e De Silvestri dall'altra).

IMMAGINE 1 - La prima costruzione del Bologna con un 3+2 o 3+3 orientato ad avere la superiorità numerica posizionale (6 vs 4)

Anche nell'IMMAGINE 2 di seguito è evidente come questa scelta di sfruttare Cambiaso in costruzione abbiamo complicato i piani di pressione della Roma. L'obiettivo di Mourinho era infatti provare a marcare uomo su uomo il gioco dal basso dei padroni di casa. Con Skorupski in possesso del pallone, i giallorossi si erano orientati ad oscurare i possibili quattro riceventi rossoblu. Il movimento di Cambiaso ha però stravolto i piani tattici della Roma e permesso al Bologna di avere un giocatore in più in costruzione. In questo caso, infatti, il giovane scuola Genoa si è proposto in totale libertà ed ha potuto girarsi a palla scoperta facendo indietreggiare notevolmente il baricentro avversario. 

IMMAGINE 2 - La chiave tattica del Bologna è stata spostare Cambiaso da terzino sinistro al ruolo di play davanti alla difesa

In questo scenario di imprevedibilità la Roma ha faticato a prendere le dovute contro-mosse e ha sofferto l'inferiorità numerica posizionale nel primo blocco rossoblu, rischiando poi di allungarsi troppo e lasciare spazi pericolosi agli emiliani. Questo ha permesso ai padroni di casa di riuscire ad alzare ripetutamente le proprie maglie nella metà campo avversaria. Fulcro del gioco è stato ancora una volta Cambiaso. Il classe 2000 si è rivelato una risorsa importantissima nell'inedito ruolo di centrocampista centrale, sia in fase di costruzione che di rifinitura. D'altronde la sua abilità nel giocare con entrambi i piedi è senza dubbio un plus sulla quale Thiago Motta ha voluto fare leva. Nell'IMMAGINE 3 è possibile notare proprio l'ex Genoa in una posizione quasi da trequartista. Nel mentre Arnautovic, Orsolini e Dominguez si erano posizionati per ricevere in zona di rifinitura, avvicinandosi tra loro e creando una linea di passaggio invitante. Cambiaso, molto abilmente e con due tocchi, è andato proprio lì, servendo in verticale l'attaccante austriaco che a sua volta si è appoggiato su Dominguez che ha impensierito Svilar con una conclusione insidiosa. 

IMMAGINE 3 - Cambiaso rifinisce da trequartista puro, con i rossoblu abili a presidiare la zona di rifinitura

La Roma, specialmente nella ripresa, ha provato a rispondere sfruttando una delle sue armi migliori: i calci piazzati, le successive seconde palle e la verticalità immediata (quando concessa dal Bologna). Come vediamo nell'IMMAGINE 4, una delle situazioni potenzialmente più pericolose orchestrate dagli uomini di Mourinho è arrivata proprio in un momento in cui le maglie dei rossoblu si erano un po' troppo allungate. Pellegrini ha quindi potuto ricevere, girarsi e, con tanta libertà, servire sulla corsa Abraham, attaccante che dà il meglio di sé proprio negli spazi aperti, che per poco non è riuscito ad agganciare la sfera. In questo episodio, comunque, il Bologna si era schierato abbastanza bene, con quattro uomini contro uno, alzando notevolmente le probabilità di opporsi al possibile tentativo del centravanti inglese.

IMMAGINE 4 - La Roma prova a sfruttare la verticalità immediata con Pellegrini a palla scoperta che serve Abraham in profondità

Allo stesso tempo la Roma ha cambiato gradualmente modalità di posizionamento in campo in fase difensiva. Vedendo le difficoltà nell'intercettare l'azione sulla prima costruzione dal basso dei padroni di casa, Mourinho ha optato quindi per un blocco basso difensivo, con grande densità a ridosso dell'area di rigore per togliere spazio in rifinitura, dove il Bologna poteva essere sempre molto pericoloso con i movimenti ad uscire di Arnautovic. Nella situazione presente nell'IMMAGINE 5 di seguito, i rossoblu hanno provato a muovere palla sul perimetro, da destra a sinistra, sbattendo però ripetutamente sul muro eretto dai giallorossi. Le uniche modalità utili a disordinare quest'assetto stavano nei movimenti profondi delle mezzali, magari verso il fondo del campo, proprio per liberare spazi vicino all'area di rigore. In questo caso, invece, l'unico a inserirsi è stato Cambiaso, seppur con un po' di ritardo, mentre gli altri compagni si sono schierati unicamente a sostegno per dare nuovamente supporto al giro palla orizzontale, che difficilmente avrebbe potuto scalfire e aprire la densità avversaria. 

IMMAGINE 5 - Il Bologna muove palla sul perimetro dell'area di rigore giallorossa, non trovando i movimenti giusti per disordinare il blocco difensivo

Col passare dei minuti la partita è diventata sempre più sporca, con entrambe le formazioni che hanno provato a risolverla da calcio piazzato, non trovando però la zampata giusta. Un pareggio che alla fine ci può stare per quanto visto in campo. Due formazioni che si sono rispettate e che non hanno dato vita ad un match particolarmente spettacolare. Nella prossima uscita i rossoblu saranno ospiti della Cremonese, con l'obiettivo di agganciare i 50 punti in classifica che sarebbero ulteriormente sinonimo e conferma di ottima stagione

Credit photo: Wyscout

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