Grinta, coraggio, spirito di sacrificio: Bologna, che cuore che hai
I felsinei battono di misura la Lazio con cuore, grinta e spirito di sacrificio
I sogni danno forma al mondo. E mai come questa volta il Bologna può sognare. Nulla accade per caso, e se i felsinei hanno ora questa capacità vuol dire che l'hanno voluta, l'hanno creata e l'hanno resa possibile. Nella conferenza della vigilia, Motta aveva dichiarato come la sfida di ieri sera non fosse uno scontro diretto. E può aver ragione, anche perché sono passate solo undici giornate. Per la prima volta, però, il Bologna non sbaglia un appuntamento così, contro una big affiancata in classifica.
Maurizio Sarri, nel post partita, ha affermato che i rossoblù non hanno meritato di vincere: “Hanno avuto una sola occasione, noi una e mezzo”. Ecco, una e mezzo e non quindici. I rossoblù hanno meritato di vincere per come hanno sopportato e gestito la sofferenza e per come hanno letto le varie fasi della partita. Da grande squadra, da collettivo maturo che sa cosa fare in campo senza farsi prendere da quella frustrazione che a volte può rovinare le gare.
Il riassunto della gara di ieri c'è tutto in un istante, nel finale. Joshua Zirkzee prima recupera palla in scivolata, poi resta lì, tiene botta e accompagna la palla sul fondo. C'è cuore, tanto cuore. Anima, cuore, coraggio: c'è la capacità di attendere l'avversario, la bravura nel soffrire senza farsi schiacciare troppo, l'intelligenza di accelerare quando è il momento giusto per farlo. La Lazio in alcune occasioni ha provato ad accelerare, ma la difesa rossoblù non ha mai dato nemmeno l'impressione di essere in affanno. Una gestione importante, sia in fase di ripiegamento sia in fase offensiva.
Ed ecco perché quella di ieri sera è una vittoria meritata, perché in passato il Bologna a questi appuntamenti non si è mai fatto trovare con una consapevolezza e una maturità del genere. Non c'è stato un calciatore che abbia sbagliato qualcosa, dalla roccia Calafiori al geometra Ferguson, fino ad arrivare a Joshua, attaccante generoso, attaccante completo. Un numero nove che non è un numero nove. Ma molto di più. Motta ha creato un vero gioiellino, e più passano i giorni più aumenta la consapevolezza di come questa squadra possa costruire qualcosa di importante. L'estasi dei tifosi a fine partita è la dimostrazione di cosa si sta creando, un'unione tra piazza e società che non si vedeva da tempo. La premessa giusta per continuare a sognare.