Se si pensa ad una delle squadre più divertenti e migliori per proposta di gioco negli ultimi anni di Serie A, non si può non annoverare il Bologna di Thiago Motta. Questo è stato il connubio perfetto, che ha portato una piazza storica come quella rossoblù a rivivere delle emozioni, sopite da tempo.

L'estate però ha rimescolato le carte in tavola, a Bologna non ci sono più né Zirkzee e Calafiori, né Thiago Motta, avversario degli emiliani il prossimo 7 dicembre con la sua Juventus.

Nonostante sia però ancora imbattuto sulla panchina bianconera, all'ex tecnico rossoblù stanno giungendo delle critiche piuttosto feroci, che mi hanno spinto a pensare che restare al Bologna poteva essere una buona soluzione.

Motta, il gioco non decolla: il tecnico al centro delle critiche

Nonostante i 25 punti in campionato e gli otto in Champions senza perdere una partita, i troppi zero a zero e un gioco ben lontano da quello proposto sotto i Portici hanno portato Thiago Motta nel mirino della critica. Una di queste è stata mossa da Paolo Di Canio, ex calciatore ed ora opinionista. Queste le sue parole ai microfoni di Sky, raccolte da Fanpage.it:

La Juve di Motta è conservativa come quella dell'anno scorso. Pensavamo di poter vedere qualcosa di diverso dal passato nel gioco, anche se qualcuno in maniera filosofica ci dice che fa un pressing dieci/dodici metri più avanti. La mentalità di lavorare senza palla la Juve ce l'aveva già con Allegri. Quella di Motta è una squadra che conserva, crea poco e prende pochissimi gol. Poi possiamo fare i raffinati e dire che gioca col baricentro cinque/dieci metri più avanti, ma cambia poco.

Thiago Motta
Thiago Motta (ph. Image Sport)

Al di là dei punti fatti registrare, si attendeva un impatto diverso sul piano del gioco e del calcio offensivo, improntato su quella fluidità di manovra che faceva stanare gli avversari in pressing per colpirli successivamente con l'attacco alla profondità, che abbiamo tanto ammirato e decantato al Bologna nella passata stagione e che a Torino non si è visto.

Sicuramente alla Juventus ci sono più pressioni e critiche più forti, ma non conveniva attendere per fare il salto, consacrandosi anche in Champions League con i rossoblù?

Thiago Motta: non era meglio Bologna?

Le critiche arrivano e fanno parte della vita dell'allenatore, questo è risaputo. Ma è altrettanto vero che in una piazza come Bologna, portata alla ribalta proprio dal tecnico, forse qualche errore veniva perdonato. Thiago Motta è sicuramente un allenatore di valore ed emergente, ma come spesso accade ci sono degli step della crescita importanti da fare.

Ed è vero che la sua è stata caratterizzata da un ascesa: Spezia, Bologna ed ora Juventus, ma probabilmente giocarsi la competizione europea con la squadra con cui difatti è cresciuto all'unisono avrebbe fatto bene ambo le parti: allenatore e squadra.

Fabbian, Thiago Motta, Odgaard, Urbanski
Giovanni Fabbian esulta con Thiago Motta, Kacper Urbanski e Jens Odgaard dopo il gol all'Empoli (ph. Image Sport)

Viste le sue eccellenti qualità, si pensa che queste critiche verranno presto spente, ma per il momento questo non è il suo miglior momento…

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