L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport si concentra sul confronto in numeri tra l'inizio di stagione del Bologna di Italiano e quello del Bologna 2023/2024 targato Thiago Motta.

Nonostante l'avvio della passata stagione sia stato a rilento, salvo poi decollare vertiginosamente, i numeri di Thiago Motta rimanevano comunque più positivi, viste anche le compagini affrontate.

Il confronto in classifica

Dopo le prime 8 giornate dello scorso campionato il Bologna vantava 7 risultati utili, 2 vittorie e 5 pareggi. L'unica sconfitta era arrivata nel primo turno contro il Milan. Poi un pareggio (1-1) contro la Juventus tra le polemiche per il mancato rigore su Ndoye  e una vittoria di misura contro il Cagliari.

Successivamente tre 0-0 contro Verona, Napoli e Monza (con altre polemiche per il gol annullato a Ferguson), una bella vittoria targata Orsolini contro l'Empoli e un 2-2 contro un Inter che avrebbe dominato il campionato.

Quest'anno, a dir la verità, il Bologna ha raccolto le stesse sconfitte, Champions League a parte, dello scorso anno, e soltanto una vittoria in meno.

Nicolò Casale
Nicolò Casale (ph. Image Sport)

La differenza sostanziale sta nelle avversarie che, Atalanta esclusa, erano tutte alla portata. Alla prima giornata i rossoblù hanno, a tratti, dominato l'Udinese, con la quale hanno tuttavia dovuto spartire la posta in palio.

Poi una brutta sconfitta senza appelli contro il Napoli e due pareggi contro Empoli e Como, raccolto in maniera abbastanza fortunosa.

Poi è arrivata la prima, e unica, vittoria stagionale, quella contro il Monza grazie alla prodezza di Santi Castro. Infine altri due pareggi che hanno gettato ulteriore benzina sul fuoco.

Prima contro il Parma, non proprio solidissimo in fase difensiva e, soprattutto, in 10 per quasi metà partita, e successivamente quello subito in rimonta (da 0-2 a 2-2) contro un Genoa falcidiato dagli infortuni.

I numeri difensivi e offensivi

Come detto, il Bologna ha appena 2 punti in meno dell'anno scorso e ha anche segnato un gol in più (9 a 8). 

La vera differenza, tuttavia, sta nella tenuta difensiva (autentico marchio di fabbrica di Motta) che, complici infortuni e amnesie singole o di reparto ha visto Ravaglia e Skorupski raccogliere quasi il doppio, 11 contro 6, dei palloni da in fondo al sacco.

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