Questione di obiettivi. Il Bologna di Thiago Motta, dopo la bella vittoria contro l’Atalanta (che a Bergamo mancava dal 2009, come fa notare l’edizione odierna della Repubblica), rilancia prepotentemente la sua candidatura per un piazzamento europeo. Oltre ad essere una questione di obiettivi, questa per il Bologna è anche una questione di mentalità. Prima della partita di Bergamo, infatti, molti dei match point europei (contro Torino e Monza, per fare due esempi) erano finiti in sconfitta. 

Vincere e convincere contro l’Atalanta, la sesta forza del campionato, dà al Bologna ancora più vigore. Anche perché ora il sesto posto (distante solo cinque punti) entra nei radar. La squadra di Gasperini negli ultimi turni ha perso molto terreno e le inseguitrici – Bologna compreso – si stanno facendo sotto. E questa è la prima strada per tornare in Europa, il sesto posto che vorrebbe dire Europa League.

La seconda via è quella che vede un arrivo al settimo posto. Ma c’è un però. E questo però consiste nel fatto che il settimo posto non è garanzia di Conference League, anzi. Lo diventa solo nel momento in cui la Coppa Italia viene vinta da una squadra già qualificata per le Coppe Europee. Delle quattro semifinaliste risponde a questo requisito solo l’Inter di Simone Inzaghi. Per cui i rossoblu guidati da Thiago Motta dovrebbero arrivare al settimo posto e tifare per i nerazzurri in Coppa. 

Sperare nell’inasprimento della pena della Juve è invece la terza strada. Al momento il Bologna è ottavo in classifica, a meno uno dai bianconeri. Un ulteriore penalizzazione da parte della giustizia sportiva permetterebbe agli emiliani il sorpasso. Tre strade per un unico obiettivo: il ritorno in Europa del Bologna ora è possibile.

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