Quando i dettagli fanno la differenza: l'analisi tattica di Torino - Bologna
A Torino i rossoblù non hanno convinto, pagando alcune distrazioni di troppo
A Torino è arrivato il secondo passo falso consecutivo. Se la sconfitta con la Fiorentina aveva comunque fatto trasparire una squadra viva e sul pezzo, il Bologna che è sceso in campo ieri all'Olimpico di Torino è sicuramente una bruttissima copia di quello a cui ci siamo abituati in questa stagione. Dal mio punto di vista c'è modo e modo di perdere: ieri siamo usciti sconfitti, facendo dei passi indietro anche nel percorso di crescita. Ma ovviamente nulla è perso. Cliccare il tasto ‘reset’, dimenticare la trasferta torinese e concentrarsi subito sulla prossima partita contro la Juventus. Un match molto sentito dalle nostre parti, quindi quale migliore occasione per riscattarsi.
Un Bologna mai realmente in partita, se non negli ultimi scampoli successivi al gol di Orsolini. Troppo poco per pensare di risistemare una gara mal giocata dal primo minuto. Torino che con la sua aggressività e il suo atteggiamento combattivo ha messo alle corde la formazione di Mihajlovic che è sembrata addirittura impaurita da questo comportamento così veemente dei ragazzi di Juric.
LE FORMAZIONI
Mihajlovic, anche alla luce dell'indisponibilità per squalifica di Dominguez, ha dovuto cambiare un po' le carte in tavola. Ha confermato il consueto 3-4-3, arretrando Soriano in mezzo al campo per dare qualche geometria in più, al fianco di Svanberg, e inserendo Skov Olsen in rifinitura. Importante il ritorno dal primo minuto, dopo l'infortunio con la Roma, di Marko Arnautovic.
Juric, rispetto all'ultima partita col Cagliari, ha cambiato qualche interprete, senza però rivoluzionare il quadro tattico del suo 3-4-2-1. Dentro l'esperto Rodriguez come braccetto di sinistra. Sulle corsie laterali è rientrato il giovane Singo dopo il turno di squalifica e davanti Praet con Pjaca dietro alla punta Sanabria.
PRIMO TEMPO
Già dai primi 10' di partita si è capito quale sarebbe stato il copione: Torino aggressivo su tutti i palloni e Bologna in difficoltà. I rossoblù hanno provato a controbattere la pressione dei padroni di casa tentando di giocare uomo su uomo, aggredendo in avanti anche il giro palla della linea difensiva del ‘Toro’. Il più delle volte, però, il pressing del Bologna è stato fatto male. Come vediamo nell'immagine 1, i tre attaccanti rossoblù hanno provato ad attaccare il giro palla dei difensori di casa. Il problema, però, è che il resto della squadra non ha accompagnato il pressing. La conseguenza è che il Bologna si è allungato nei reparti, lasciando tanto spazio tra le linee. E' bastato infatti un passaggio verticale di un paio di metri di Bremer a Lukic per rompere l'aggressività di Arnautovic, Barrow e Skov Olsen. Lukic ha potuto ricevere indisturbato, girarsi e guadagnare tanto campo per pensare alla successiva giocata.
Ma la vera chiave tattica che ha sofferto tantissimo il Bologna è stata proprio l'aggressività e l'intensità continua attuata dal Torino. Come vediamo nell'immagine 2 e 3, i granata aggredivano in avanti in continuazione, togliendo respiro alla costruzione del Bologna. La squadra di casa ha creato delle vere e proprie ‘gabbie’ attorno al portatore di palla, ma soprattutto era sempre presente su tutti i possibili scarichi e appoggi dei rossoblù, lavorando proprio uomo su uomo a tutto campo. Questo atteggiamento ha mandato in tilt i rossoblù che hanno anche sicuramente sofferto l'assenza di un palleggiatore come Dominguez in mezzo al campo. Il centrocampista argentino, dal mio punto di vista, è troppo importante nel gioco del Bologna. Ieri, l'utilizzo di Soriano in mezzo al campo non è stata una scelta che ha pagato. Non è nelle sue corde giocare da ‘play’, in quanto ha caratteristiche per giocare tra le linee, buttarsi dentro e inserirsi in area avversaria. Con un palleggiatore come Viola dal primo minuto, i rossoblù avrebbero girato palla più velocemente, andando ad eludere più volte la pressione sfrenata dei ragazzi di Juric. Difatti, l'assetto tattico del Torino, l'unico modo per uscire da questa aggressività è muovere palla velocemente a 1 o 2 tocchi, oppure giocare sopra sulle punte.
Al minuto 23 della prima frazione è arrivato il vantaggio del Torino. Una doccia gelata soprattutto perchè i rossoblù, in quella fase della partita, avevano cominciato a girare palla più velocemente e di conseguenza a prendere campo in avanti. L'errore individuale sul gol subito è stato, sì di Skov Olsen, ma non solo. La situazione è chiara nell'immagine 4. Il danese è stato servito da Soriano, ma il solito atteggiamento aggressivo del Torino ha creato una ‘gabbia' attorno al giocatore del Bologna, togliendogli soluzioni vicine e costringendolo a fare più tocchi. Probabilmente Olsen avrebbe dovuto rigiocarla dietro per continuare a muovere gli avversari ed evitare di andare ad invischiarsi in mezzo a tutti quei giocatori granata. Notiamo infatti un 6 contro 3 in zona palla. La conseguenza, se non muovi veloce la sfera, è solo una: perdita del possesso e transizione negativa. Sul contropiede è infatti arrivato il gol di Sanabria che ha portato avanti i padroni di casa.
Il Bologna, nella prima frazione di gioco, si è riuscito a rendere pericoloso soltanto con cambi di gioco e di lato improvvisi. Questo perchè hanno obbligato il Torino in quelle situazioni a scalare velocemente all'indietro col risultato di perdere qualche tempo di gioco.
SECONDO TEMPO
A inizio ripresa ci si aspettava un Bologna diverso, magari rivitalizzato da qualche cambio, ma il copione è stato lo stesso del primo tempo. Torino a farla da padrone grazie a intensità e velocità di gioco. Al minuto 69' è arrivato il raddoppio dei padroni di casa. Tralasciando la bizzarra carambola che ha portato all'autogol di Soumaoro/Skorupski, bisogna analizzare cos'è avvenuto qualche minuto prima. La situazione dalla quale è scaturito il raddoppio del Torino è stata una punizione letteralmente regalata da un nervosissimo Soumaoro. In quella fase di partita il difensore del Bologna ha compiuto un paio di falli palesemente dettati dal malumore del momento. L'apice si è raggiunto con questo fallo ingenuo su Sanabria. Il Bologna aveva la difesa completamente schierata e in ordine. Rimessa laterale del Torino dalla linea di centrocampo per cercare il riferimento offensivo, Sanabria. L'attaccante paraguaiano era spalle alla porta e del tutto innocuo in quella situazione di gioco. Soumaoro lo ha immediatamente steso causando una punizione inutile e prendendosi anche l'ammonizione. Questo ha permesso al Torino di alzare il baricentro, portare in area tanti giocatori e creare una situazione potenzialmente pericolosa. Il Bologna è invece stato costretto ad abbassarsi per difendersi nella propria area di rigore. Questi dettagli fanno la differenza, gli errori individuali vanno ridotti al minimo, soprattutto se causati da stati d'animo negativi del momento. Il Bologna su queste situazioni deve ancora crescere.
Con l'ingresso di Viola a metà secondo tempo il Bologna ha cominciato a gestire meglio la palla in mezzo al campo. Anche Orsolini e Sansone hanno dato freschezza e energie nuove, soprattutto quando isolati nell'1 contro 1.
Il gol del 2-1 è arrivato su calcio di rigore realizzato da Orsolini. Ma è stata la situazione precedente a rivelarsi interessante. Giro palla sulla corsia di destra del Bologna, con Viola che ha liberato Svanberg. Il centrocampista del Bologna ha avuto un po' di spazio per ragionare e ha notato lo splendido taglio di Sansone alle spalle della difesa del Torino. Quest'ultimo è stato servito e, rubando il tempo a Milinkovic Savic, lo ha dribblato, guadagnato il rigore per i suoi. Orsolini ha riaperto la partita e dando una sferzata di fiducia ai compagni.
Nei restanti minuti finali il Bologna ha provato a riaddrizzare la partita, cercando di isolare sulle fasce i neo entrati Orsolini e Sansone per provare a vincere i duelli individuali e creare situazioni di vantaggio. Lo sperato secondo gol, però, non è arrivato e il Bologna è uscito dall'Olimpico di Torino con una sconfitta, la seconda consecutiva dopo quella interna con la Fiorentina.
I rossoblù devono ripartire dagli ultimi 10 minuti di partita. E, forse, Mihajlovic ha avuto quelle risposte positive che si aspettava da tempo da diversi calciatori, soprattutto quelli subentrati nel secondo tempo. Gli ingressi di Viola, Sansone e Orsolini hanno dato nuova linfa al Bologna e hanno permesso ai rossoblù di rendersi pericolosi e di riaprire la partita. Bisogna lavorare sui dettagli e ridurre al minimo distrazioni ed errori individuali. Mihajlovic lo sa bene e sicuramente lavorerà su questo in settimana. Il percorso, neanche a dirsi, non è compromesso. Ieri si è andati fuori strada, ora testa alta per rientrare in carreggiata. Le possibilità ci sono tutte, i ragazzi lo hanno dimostrato.