Bologna, Avati: "Grande rilancio contro la Roma. Mihajlovic ha contribuito a questo successo"
Le parole dello sceneggiatore che vive nella capitale, da sempre tifoso rossoblù
Oltre all'intervista a Katia Serra, l'edizione odierna de il Resto del Carlino ha dedicato una pagina all'intervento di Antonio Avati. Sceneggiatore, produttore cinematografico e fratello minore di Pupi. Vive a Roma da tanto tempo ma non ha mai dimenticato l'amore per la sua squadra del cuore: il Bologna. Ecco alcune delle sue dichiarazioni in merito alla grande stagione dei rossoblù guidati da Mister Thiago Motta.
Vittoria esterna sulla Roma
Gioia. Grande, immensa. Questa mattina ero in imbarazzo: il 90% delle persone che conosco è romanista. E allora mi sono imposto di non parlare della partita. Qualcosa, però, alla fine mi è scappato. Ero sicuro che ci sarebbero rimasti molto male. Poi il discorso è uscito fuori, così non ho potuto non dire nulla sulla partita. Per i romanisti è stata una brutta botta. Per noi, invece, un rilancio fantastico dopo i due pareggi precedenti. Non lo abbiamo mai ammesso, ma quei risultati avevano affievolito leggermente l'entusiasmo che veleggiava.
Entusiasmo alle stelle
Io non sono un tifoso della prima ora, ho sempre seguito il Bologna. Ricordo bene il periodo dello scudetto, 60 anni fa esatti, e mi sembra quasi di riassaporare quel clima. Oggi non posso essere che strafelice. E devo dire che Thiago Motta si è contornato, insieme con la direzione sportiva e i suoi collaboratori, di un ambiente fantastico. C'è un gruppo molto ampio, la panchina è lunga. Pochi si sarebbero aspettati Calafiori terzino, quasi nessuno avrebbe immaginato El Azzouzi così al centro del gioco. C'è poi un aspetto che mi colpisce particolarmente…Ogni domenica continuiamo comunque a sorprenderci. C'è sempre quel guizzo, quella giocata, quell'intuizione dell'allenatore che continua a farci rimanere meravigliati.
Stagione da raccontare
Sicuramente è una storia da raccontare. Però credo anche che si dovrebbe partire da un periodo triste, dalla scomparsa di Mihajlovic, e mettere dentro tutto, non solo la felicità di quest'annata che, speriamo tutti, si concluda per il meglio. Penso che, senza togliere niente a quel genio di Motta, se prima non ci fosse stata quella situazione, certe ‘presidenze’ e certe direzioni non sarebbero state le stesse. C'è una radice lontana, che non è la ragione principale del successo, ma ha sicuramente contribuito.
LEGGI ANCHE: Bologna, l'analisi tattica della vittoria sulla Roma