Tomiyasu miglior acquisto degli ultimi due anni, cercasi ancora Dominguez
La vittoria del Bologna sul Verona ha sottolineato quanto sia stato azzeccato l'acquisto di Tomiyasu. Da Dominguez ci si aspetta più personalità
Paradosso (ma anche no): se nel Bologna giocassero undici Tomiyasu, la squadra avrebbe 6-8 punti in più in classifica. Non perché sia un campione (non lo è), ma perché raramente sbaglia una partita, quasi mai è fuori-sincro, quasi sempre è padrone dei suoi 90 minuti. Non è poco, quando gli equilibri sono così fragili e quando la distanza che separa vittoria da sconfitta - soprattutto in certe partite di metà classifica - è davvero minima: il percorso del Bologna (inciampi e rimpianti compresi) è lì a dimostrarcelo. Tomiyasu è la certezza di avere qualcosa in frigo quando si torna a casa a sera dopo il lavoro; è la sicurezza di avere ancora benzina nel serbatoio quando non si vedono piazzole di rifornimento all’orizzonte. Onore al giapponese, elogiato da Mihajlovic alla fine di Bologna-Verona 1-0, la partita che ha visto i rossoblù tornare alla vittoria dopo una striscia negativa lunga otto giornate e che ha permesso loro di arpionare quota 20 dopo 18 tornate. Bene così, questi sono tempi in cui bisogna farsi bastare ciò che si ha. Certo: l'anno scorso i punti erano 23, ma nella bolla di questo campionato così volubile e soggetto ad ogni refolo di vento per i motivi che sappiamo; tornare a vincere dopo un mese e mezzo equivale a tirare il fiato e guardare il futuro con più ottimismo. Dicevamo: Tomiyasu è nettamente il miglior acquisto del club negli ultimi due anni. Il più affidabile di sicuro. Ha una dote: dove lo metti, lui sta. Chi scrive è convinto che il suo ruolo ideale sia quello di terzino destro in una difesa a quattro; ma la sfida col Verona - impeccabile la sua prestazione - ci ha detto che ha smussato qualche pecca anche se si disimpegna da centrale, come è capitato quest'anno con Mihajlovic che per la fascia destra ha scelto De Silvestri. Disinvolto, fiducioso, tosto, disciplinato. Sempre «dentro» alla partita, sempre utile e funzionale alla squadra. Un’operaio di eccellenza, che però garantisce sicurezza al reparto. Nell’estate del 2019 - quando arrivò a Bologna - l’ad Fenucci disse che «è certamente costato caro ma vi stupirà tutti». In effetti: il Bologna sborsò 7 milioni di euro ai belgi del Sint-Truiden. Ma questo campionato e mezzo ha confermato che si è davvero trattato di un acquisto azzeccato. Considerazioni finali dopo la vittoria sul Verona. Cresce Schouten, ha fisico e geometrie per diventare un eccellente centrocampista. Si sta ancora cercando invece Dominguez: a questo punto ci aspettavamo più personalità. Barrow, infine. Provato da punta centrale. Mmm. Benino. Ci si adatta a tutto, questo sia chiaro. Ma per esaltare le sue qualità riteniamo che Barrow debba partire dalla fascia sinistra, con una punta a cui appoggiarsi. Siamo sempre lì: cercasi disperatamente centravanti di ruolo.