Una buona base su cui lavorare: l'analisi tattica di Bologna-Napoli
I rossoblu ingabbiano il Napoli con un pareggio a reti bianche che allunga la striscia positiva di risultati
Secondo zero a zero consecutivo per il Bologna, che frena la corsa (a rilento) di un Napoli ancora alla ricerca di continuità. I campioni d'Italia approdano al Dall'Ara vogliosi di riscatto dopo i recenti risultati decisamente poco confortanti di questo inizio di campionato. La sconfitta casalinga contro la Lazio e il pareggio in extremis a Marassi hanno infatti alzato qualche polemica di troppo sul lavoro di Rudi Garcia. Il successo in Champions League di mercoledì scorso ha avuto il merito di ridare morale e fiducia, almeno momentaneamente. Il Bologna, invece, è riuscito a strappare un punto molto importante per proseguire nella striscia positiva di risultati che dura dalla seconda giornata. I rossoblu sono in linea con gli obiettivi e, tolto il Milan, sono usciti indenni da match complicati, compreso quello dell'Allianz Stadium contro la Juventus. Insomma, a partire da giovedì sera, per Ndoye e compagni, ci saranno due gare sicuramente più alla portata: Monza prima e Empoli poi costituiranno un calendario nel quale sarà necessario mettere in cascina, perché no, anche due vittorie. C'è quindi fiducia sul prossimo futuro, anche se Thiago Motta avrà da lavorare per quel che riguarda un reparto offensivo troppo sterile. Il Bologna è attualmente il terzo peggior attacco del campionato davanti solamente a Udinese, Cagliari e Empoli. L'addio di Arnautovic ha evidentemente lasciato un solco importante e Zirkzee, pur essendo utilissimo nello sviluppo del gioco, dimostra di non essere ancora pronto al 100% per garantire quella completezza che tutti si aspettavano. Il tempo, però, è dalla sua parte, le sue prestazioni e numeri sono dunque destinati a crescere e a regalare soddisfazioni ad una piazza passionale e euforica come quella rossoblu.
LA PARTITA
Come era prevedibile aspettarsi, la partita è stata condotta per lunghe fasi dal Napoli. La squadra di Rudi Garcia, come detto, è arrivata al Dall'Ara con la voglia di riscattare i recenti risultati contro Lazio e Genoa. Questo ha portato gli azzurri ad avere fin da subito un atteggiamento molto aggressivo e propositivo, con principi di gioco chiari e evidenti. Il neo tecnico, a giudicare da quanto visto sul rettangolo verde bolognese, ha infatti deciso di insistere sui punti di forza valorizzati da Spalletti nella passata stagione.
Uno di questi è senza dubbio la ricerca della profondità per Osimhen. Come vediamo nell'IMMAGINE 1, il Napoli era in costruzione laterale, con il solito Di Lorenzo a partecipare attivamente alla fase di possesso palla. Interessante anche la posizione dei centrocampisti, considerati ‘piatti’ e sulla stessa linea del pallone. Questo ha fatto sì che, anche i centrocampisti del Bologna, non si siano schiacciati verso il reparto arretrato. La conseguenza di tutto ciò ha permesso al Napoli di tenere lunghi i reparti avversari e consentire a Osimhen di attaccare la profondità alle spalle di Beukema e Lucumì su perfetto invito di Raspadori. Questo scenario si è ripetuto varie volte nel corso della partita, sia nel primo tempo che nella ripresa, rappresentando una vera e propria costante nel gioco del Napoli.
Oltre a valorizzare le capacità atletiche e fisiche di Osimhen, un altro dei principi di gioco che ha tentato di sfruttare Rudi Garcia è stata l'ampiezza ad isolare Kvaratskhelia. Come vediamo nell'IMMAGINE 2 di seguito, il Napoli ha optato per stringere il proprio gioco centralmente, costringendo a sua volta i rossoblu a formare linee difensive molto compatte. L'unico a garantire l'ampiezza di gioco in questo scenario è stato proprio Kvaratskhelia. A secco di gol da troppo tempo, l'esterno offensivo georgiano ha più volte provato a fare male ai padroni di casa sfruttando questa situazione: isolato nell'uno contro uno per puntare il diretto avversario e inventare qualcosa di pericoloso con un tiro o un cross tagliato verso l'area di rigore e la testa del compagno e amico Osimhen..
Il Bologna, di contro, ha invece operato provando a sfruttare l'imprevedibilità degli esterni offensivi, spesso interscambiati per togliere letture alla difesa avversaria, con un Ndoye particolarmente in palla nelle sgasate offensive. Ma non solo. Contro squadre così qualitative anche in fase difensiva, che giocano forte sulle preventive e sulle seconde palle, per avere sempre il pallino del gioco in mano, non avere una punta di riferimento che garantisce presenza in area di rigore può far perdere totalmente efficacia offensiva. Zirkzee, infatti, ha spesso ricevuto palla lontano dalla porta, per poi provare a rifinire gli inserimenti dei compagni, spesso però in ritardo e poco ‘cattivi’. Il Napoli, inoltre, ha sempre difeso con puntualità e con almeno 6 giocatori attivi. Tutto ciò ha disinnescato quasi del tutto le sortite offensive rossoblu, decisamente troppo discontinue e inefficaci. Gli unici squilli si sono registrati sul finale di partita, più con qualche iniziativa individuale che attraverso un vero e proprio sviluppo di gioco organizzato.
L'occasione decisamente più ghiotta della partita è però arrivata nel cuore del secondo tempo, con il rigore fallito da Osimhen dopo fallo di mano in area di Calafiori. Proprio per riprendere un'altra delle costanti del gioco offensivo azzurro, come vediamo nell'IMMAGINE 4, Zielinski ha imbeccato appunto Kvaratskhelia con un passaggio filtrante a vincere un duello due contro due. In area il Bologna, invece, ha difeso con quattro uomini contro due e sul successivo cross del georgiano un maldestro tocco di mano di Calafiori è stato considerato punibile dal direttore di gara. Al di là dell'errore dal dischetto, la situazione che ha portato al penalty ha messo in luce tutte le qualità individuali dei calciatori di Rudi Garcia.
Senza aver dunque entusiasmato un Dall'Ara gremito, il Bologna ha comunque portato a casa un pareggio sicuramente positivo, in grado di dare morale in vista delle partite di Monza ed Empoli. C'è ancora da lavorare, ma la base di questa squadra è solida e promette senza dubbio ottime cose in vista del prossimo futuro.
Credit photo: Wyscout
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