Il Bologna visto con la Fiorentina ha la coperta corta. Servono tre rinforzi, la palla passa a Saputo
Il Bologna che ha perso con la Fiorentina al Dall'Ara ha evidenziato una coperta corta. Urgono tre rinforzi, uno per reparto
Sarebbe un errore derubricare questa sconfitta come un’occasione persa e accettare una realtà che ha raccontato di una Fiorentina - in questo momento - superiore al Bologna. Sarebbe facile, ma significherebbe sbagliare la prospettiva. Se il Bologna vuole crescere, è proprio considerando questa sconfitta come un punto di partenza che può farlo. Il Bologna ha perso (anche) perché la coperta è corta, cortissima. Dall'inizio della stagione Mihajlovic sta puntando su 12-13 giocatori. Sono pochi, non danno respiro all'organico, sono un limite che alla lunga diventa penalizzante, come è successo. Se capita che uno dei 12-13 titolari sia indisponibile, la squadra va in difficoltà, l'equilibrio si incrina, le certezze vengono a mancare. E’ un Bologna che andrebbe arricchito e impreziosito con almeno tre acquisti, ma qui consideriamo l’attacco: un centravanti credibile e spendibile è necessario, se davvero il Bologna pensa di poter fare un salto di qualità. Altrimenti accontentarsi e correre. Dunque: Barrow non è Arnautovic, e fin qui ci siamo. Ha caratteristiche diverse, l'illusione/l'errore di Mihajlovic contro la Fiorentina è stata quella di pensare che Musa potesse fare lo stesso lavoro di squadra dell’austriaco. E poi: questo Sansone probabilmente è un giocatore da 20-30 minuti, quelli finali, dove può incidere con il suo cambio di passo. Schierato dall'inizio diventa anonimo, poco utile alla causa, grigio. Santander è da troppo tempo a Bologna. Non è nemmeno colpa sua, diciamo che non c'è la fila per prenderlo. Dopo il primo anno - discreto - El Ropero è finito in un vortice di infortuni, incomprensioni e tentativi di ritagliarsi un po’ di spazio. Di Von Hooijdonk non si hanno notizie, è pure difficile trovare - dentro e fuori dal club - qualcuno che riesca a fotografare con precisioni le qualità e le potenzialità dell’olandese figlio d’arte. Evidentemente non viene ritenuto all'altezza della Serie A, a gennaio probabilmente se ne andrà altrove per fare un po’ di esperienza. La verità è che la palla ora passa a Joey Saputo. Comprare un attaccante a gennaio - più in generale diciamo un uomo per reparto - significa mettere Mihajlovic nelle condizioni di provare a fare qualcosa in più, migliorando gli orizzonti e la classifica. Non comprarlo, significa accettare la realtà, dunque un campionato certamente tranquillo ma senza slanci, come un disco che ripete la stessa musica per così tanto tempo che alla fine - quella musica - non la senti più.