Atalanta pianeta lontanissimo rispetto al Bologna. Chi parla di modello nerazzurro può andare a Lol
La netta sconfitta del Bologna a Bergamo contro l'Atalanta ha rimarcato ancor di più la differenza attuale tra le due realtà
Il prossimo a Bologna che parla di modello Atalanta può andare a Lol, a fare concorrenza a Lillo. Qualche numero sull’Atalanta. Fatturato 2019: 188 milioni. Fatturato 2020: 241,9 milioni. Utile di bilancio a dicembre 2020: 51 milioni. Lo sappiamo: lo stadio è di proprietà. Entriamo nello specifico: il valore dell’organico dell’Atalanta nel 2016-17 - stagione di arrivo di Gasperini - era di 60 milioni. Oggi quel valore è salito attorno ai 381 milioni. Andiamo avanti? L’anno scorso l’Atalanta si fermò a un soffio dalla semifinale di Champions League, battuta soltanto - e all’ultimo respiro - dal Psg di Neymar e Mbappè. Quest’anno l’Atalanta è arrivata agli ottavi, ma davanti aveva il Real Madrid. Detto per inciso: Psg e Real Madrid - due superpotenze del calcio mondiale - in queste ore si giocano l’accesso alla finale. Oggi in classifica tra Atalanta (68) e Bologna (38) ci sono 30 punti di differenza. Se non vi basta: l’anno scorso l’Atalanta arrivò 3ª con 78 punti, +31 rispetto al Bologna (47). Due anni fa arrivò ancora 3ª, ma a 69 punti, +25 rispetto al Bologna (44). Nel 2017-18 l’Atalanta si piazzò 7ª - qualificata in Europa League - con 60 punti, +21 rispetto al Bologna (60). Ultimo passo indietro: nel 2016-17, primo anno di Gasperini in panchina, l’Atalanta arrivò 4ª con 72 punti. Il Bologna quell’anno ne fece 41. Siamo bravi tutti a fare due calcoli: +31. Ora: se consideriamo questi ultimi 5 campionati (compreso quello attuale) la distanza tra Atalanta e Bologna va da un minimo di 21 a un massimo di 31 punti. E non abbiamo ancora affrontato la questione mercato, gli investimenti fatti, il valore dei giocatori e la capacità di formarli; perché altrimenti il paragone sarebbe ancora più doloroso. Dunque, amici: di che cosa stiamo parlando? Da una parte abbiamo una società virtuosa nei conti e nei bilanci, con il miglior allenatore in circolazione - Gasperini - il miglior ds - Giovanni Sartori - e un presidente ex calciatore che sa di calcio - Percassi. Di qua abbiamo il Bologna. A Bergamo in cinque anni c’è stata una crescita spaventosa, a Bologna una stagnazione, altrettanto spaventosa, se proprio vogliamo e considerate le premesse (Saputo) e le promesse (l’Europa League che promise dopo il primo campionato e di cui oggi - stranamente - nessuno parla più). Atalanta batte Bologna 5-0. Sul campo, come è successo a Bergamo domenica sera. Ma anche in società. Poi ci sarà qualcuno che - seguendo gli strani e non consueti alibi di Mihajlovic - dirà che il rigore non c’era e che l’espulsione di Schouten è stata troppo severa. Poi ci sarà qualcuno che dirà che per venti minuti si è visto un bel Bologna. Come no, però alla fine: 5-0. Il Bologna si salverà, perché un +7 dalla terzultima a 5 giornate dalla fine e con 5 squadre sotto è una garanzia. Ma la Dea è ancora un pianeta lontanissimo, non scherziamo, per favore, la smettano dentro al Bologna di parlare/pensare/copiare il modello Atalanta. Sono parole vuote. Aria fritta. Fuffa.