Orizzonte Europa: l'analisi tattica di Bologna-Fiorentina
I rossoblu stendono anche la truppa di Vincenzo Italiano e continuano a entusiasmare e far sognare i tifosi
Nel giorno di San Valentino il Bologna fa ancora di più innamorare i suoi tifosi. La vittoria per 2-0 sulla Fiorentina, infatti, certifica uno stato di forma eccezionale da parte degli uomini di Thiago Motta che, con tre vittorie consecutive, agganciano l'Atalanta al quarto posto in classifica. Sblocca la partita la stoccata del solito Orsolini, al quale verrà anche annullato un gol piuttosto dubbio per fuorigioco considerato attivo di Posch (sulla traiettoria del tiro del numero 7), e chiude le marcature nelle battute finali Jens Odgaard, sempre più idolo del popolo rossoblu con i due gol segnati tra domenica pomeriggio col Lecce e ieri sera. Dopo 24 giornate il Bologna continua ad essere nel cuore della lotta all'Europa, allontanando tra l'altro l'ottavo posto ora distante cinque punti. Domenica all'Olimpico contro la Lazio sarà un'altra gara cruciale per i destini di Zirkzee e compagni: uscire con un risultato positivo sarebbe un ulteriore consolidamento di un piazzamento fin qui ampiamente meritato.
PRIMO TEMPO
In un Dall'Ara pieno e caldissimo, il Bologna gioca fin da subito sulle ali dell'entusiasmo, mettendo in campo una prestazione energica, intensa e di grande qualità. Entrando più nei dettagli della consueta analisi tattica, nell'IMMAGINE 1 di seguito è possibile notare gli schieramenti delle due squadre: con la Fiorentina in possesso di palla nella metà campo rossoblu, il Bologna si posiziona a specchio con un 3-5-2 difensivo volto a garantire grande densità centrale con i reparti molto vicini per togliere spazio e profondità alla manovra avversaria. In questo caso, ad esempio, la truppa viola può soltanto muovere palla in ampiezza, dove i rossoblu sono sempre molto bravi a scalare coi tempi giusti.
Specialmente nei primi minuti di gioco il Bologna è andato in sofferenza sulla prima costruzione, a causa di una Fiorentina molto aggressiva e intensa sul pressing ultra offensivo. I ragazzi di Thiago Motta sono però stati molto lucidi nel trovare ben presto soluzioni rapide, come quella raffigurata nell'IMMAGINE 2 di seguito. Sul primo giro palla rossoblu, infatti, è possibile notare una Fiorentina molto intensa nel pressing, con ben quattro uomini a oscurare gli scarichi al portatore di palla. Quest'ultimo, ovvero Posch, si trova costretto, seppur con una giocata codificata, a saltare la linea di pressione avversaria per appoggiarsi su Zirkzee, attaccante abilissimo a giocare sul primo controllo e sui sostegni a lui vicini. Questa chiave tattica ha gradualmente scalfito le certezze della Fiorentina che, col passare dei minuti, non è più riuscita a pressare coi tempi giusti, andando spesso in sofferenza sulle continue rotazioni dei giocatori rossoblu.
Il gol del Bologna è arrivato al termine di una fase piuttosto intensa e nel quale i padroni di casa hanno pian piano preso in mano la partita. Come vediamo nell'IMMAGINE 3, dopo una serie di triangolazioni sul settore sinistro d'attacco rossoblu, Ferguson apre improvvisamente il campo sul lato debole, trovando impreparata la difesa viola. Sì perché i quattro interpreti del reparto difensivo sono troppo stretti verso il centro del campo, in particolare Biraghi, lento anche ad accorciare verso l'ampiezza. Questo permette ad Orsolini di ricevere palla e involarsi verso la porta. Il numero 7, inoltre, una volta rientrato verso il centro del campo per calciare col suo piede forte alla destra di Terracciano, non ha trovato nessun avversario pronto al raddoppio. Insomma, una dimostrazione precisa di difesa poco organizzata da parte della Fiorentina.
Ho reputato molto interessante, come in altre occasioni, evidenziare la grande fluidità degli interpreti rossoblu. Uno scenario che è possibile ammirare nell'IMMAGINE 4 e che mette in luce come questa squadra abbia veramente un ampio catalogo di scelte in fase di possesso palla. Sulla costruzione dal basso del Bologna, è addirittura Zirkzee a muoversi per dare una soluzione di passaggio a Ravaglia, in un'insolita posizione di play basso. Nonostante la superiorità numerica posizionale degli avversari (7 contro 5), i felsinei riescono abilmente a scardinare il pressing viola, come detto precedentemente divenuto col passare dei minuti sfilacciato e disordinato. Il passaggio di Zirkzee toglie tempi di gioco alla Fiorentina, e consente a Lucumì, anch'esso in una strana posizione di mezzala sinistra, di aprire il gioco su quel lato e andare ad attaccare la metà campo avversaria.
SECONDO TEMPO
La seconda metà di gioco ha visto in campo due squadre molto intense soprattutto sulle transizioni offensive. In particolare è stato il Bologna a indurre più volte gli avversari all'errore, in virtù di un lavoro in fase di non possesso palla decisamente più ordinato e attento. Tutto ciò si può notare nell'IMMAGINE 5: con la Fiorentina in costruzione bassa, Arthur è pronto a verticalizzare centralmente verso la punta. I giocatori del Bologna, però, sono sempre molto vicini ai propri riferimenti, lavorando attentamente sull'uomo e costringendolo dunque all'errore.
Il gol del definitivo 2-0 che ha chiuso la partita è arrivato allo scoccare dell'ultimo minuto di recupero. Come vediamo nell'IMMAGINE 6, l'azione si sviluppa sulla corsia di sinistra, con la discesa del neo entrato Lykogiannis. Il terzino sinistro greco disegna infatti un traversone col contagiri verso il secondo palo, dove Odgaard può arrivare e ribattere a rete. Anche in questo scenario la Fiorentina ha messo in luce una fase difensiva piuttosto approssimativa: viene infatti concessa agli avversari troppa profondità in area di rigore, con un ritardo negli scivolamenti all'indietro evidenziato anche e soprattutto da Biraghi che, sul secondo palo, si perde colpevolmente l'autore del gol rossoblu.
Credit photo: Wyscout
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