Un punto per alimentare il sogno Champions: l'analisi tattica di Torino-Bologna
I rossoblu continuano a muovere la classifica strappando un punto importante da un campo sempre molto difficile
Com'era possibile aspettarsi alla vigilia, la trasferta di Torino si è dimostrata per l'ennesima volta molto complicata. Per questo motivo il punto portato a casa da un campo storicamente sempre molto ostico non va assolutamente buttato via, anzi. Il Bologna, infatti, continua a muovere la classifica alimentando quel sogno Champions League che si fa sempre più vicino. Sì perché i risultati delle dirette concorrenti, in attesa dell'Atalanta che giocherà oggi contro una Salernitana già retrocessa, vedono una situazione praticamente invariata rispetto a sette giorni fa. Roma e Juventus non si sono fatte male a vicenda, mentre il pareggio della Lazio e la sconfitta della Fiorentina hanno consentito ai rossoblu di ottenere l'aritmetica per l'accesso all'Europa League. Per il sogno più grande, però, serve un ulteriore balzo in avanti. Le prossime partite che, chiuderanno la stagione, saranno dunque cruciali, già dalla trasferta di Napoli in programma sabato. La truppa di Thiago Motta ha dimostrato fin qui di potersela giocare a viso apertissimo anche con le big e i tre punti al Maradona, contro una squadra che ha ampiamente deluso fino a qui e si è dimostrata spesso vulnerabile, non possono essere visti come un qualcosa di irrealizzabile.
DUELLI E SFIDA APERTA
Quarta miglior difesa del campionato, la sfida con il Torino si preannunciava piuttosto ruvida sin dai giorni precedenti alla partita. Come vedremo nella consueta analisi tattica, infatti, Juric ha sfruttato i suoi classici principi di gioco per imbrigliare il Bologna.
Uno di questi è rappresentato nell'IMMAGINE 1 di seguito. L'ex di giornata Adam Masina si è messo in mostra soprattutto in fase di impostazione, creando in un paio di occasioni i presupposti per fare male alla difesa rossoblu. In questa situazione è possibile notare come il Torino voglia evitare i duelli a centrocampo, sfruttando invece la profondità con i movimenti delle mezzali. Posch si fa attirare dall'avversario a ridosso della linea laterale, mentre Lucumì è impegnato a marcare Zapata: tutto questo permette a Ilic di inserirsi nel corridoio, aggredendo il fondo del campo per poi disegnare un'ottima traiettoria per la testa di Sanabria, che colpirà poi la traversa.
Il Bologna ha risposto sfruttando i duelli e le transizioni offensive per scardinare l'impianto impostato da Ivan Juric. Il tecnico croato è infatti uno dei più convinti sostenitori del calcio ‘uomo su uomo a tutto campo’, che presuppone la creazione di duelli in ogni zona del rettangolo verde. Tutto questo, però, ha alcuni difetti. Uno di questi è rappresentato dal fatto che, basta vincere un duello per mandare in crisi tutta la fase difensiva. Nell'IMMAGINE 2 si può infatti notare come il Bologna riesca a superare la prima pressione dei Granata, vincendo proprio un ‘uno contro uno’ nel primo terzo di campo, per poi risalire velocemente in transizione e superiorità numerica, andando a costruire una potenziale azione da gol, con il tiro di Zirkzee terminato sul fondo di pochissimo.
CONTROMISURE E QUALCHE DISATTENZIONE
Il Torino ha continuato a sfruttare le qualità tecniche di Adam Masina anche in zona di rifinitura. E' stato proprio lui, da braccetto difensivo di sinistra, il giocatore a creare più fastidi alla difesa del Bologna. Da una sua iniziativa, infatti, la formazione di casa è andata ad un passo dal gol del vantaggio. E' molto interessante valutare lo sviluppo della manovra in questione, con Masina che riesce a creare una rotazione sul lato sinistro del campo per liberarsi al cross verso l'area di rigore (IMMAGINE 3). Anche in questo scenario diverrà fondamentale l'utilizzo dei centrocampisti. Sì perché i Granata non riescono a riempire l'area di rigore, con il solo Sanabria pronto ad aggredire la palla in mezzo a tre giocatori del Bologna.
Da una situazione di apparente vantaggio e tranquillità, però, il Bologna si trova a rischiare grosso: la sfera viene infatti respinta centralmente verso il limite dell'area di rigore, dove è proprio il centrocampista di casa Ilic a raccogliere la seconda palla per calciare in porta, trovando la provvidenziale risposta di Skorupski. In questa situazione è evidente come i rossoblu abbiano letto e interpretato male l'azione avversaria, accorciando troppo lentamente a ridosso dell'area di rigore per sporcare la seconda palla (IMMAGINE 4).
Nonostante un secondo tempo in cui il Bologna ha attaccato con più frequenza, grazie ai duelli vinti con maggior continuità in mezzo al campo, le difficoltà nel creare veri pericoli alla porta di Milinkovic-Savic sono stati evidenti. Motta ha infatti tentato di sfruttare la superiorità numerica in mezzo al campo per scardinare le letture e le scalate degli avversari.
Come vediamo nell'IMMAGINE 5, infatti, ogni giocatore del Torino marca a uomo un avversario rossoblu, in tutte le zone del campo. L'unico a godere di qualche libertà in più è Lucumì che si sposta a centrocampo per dare una soluzione in costruzione, ma soprattutto per mandare in cortocircuito il sistema di scalate uomo su uomo della formazione di casa. Proprio da questa situazione, infatti, Lucumì potrà verticalizzare per Saelemaekers che andrà poi a servire Zirkzee in area di rigore. Anche in questo caso, dunque, aver un giocatore in più in zona costruzione denota diversi vantaggi, anche contro una formazione schierata in marcatura a uomo.
Credit photo: Wyscout
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