ESCLUSIVA BSN | Katia Serra si racconta: il sogno Wembley, la Bobo Tv e molto altro
Le parole dell'ex calciatrice del Bologna e della Nazionale Italiana in esclusiva ai nostri microfoni
Debutto in nazionale da calciatrice
La Nazionale Italiana è stato un altro traguardo che ho inseguito per lunghissimo tempo. Pur avendo vissuto un esperienza non completa per via dei miei tanti infortuni che mi hanno fermato spesso, quando arrivi in Nazionale lo vivi come un punto di partenza, non come uno di arrivo. Ogni traguardo raggiunto, ogni coppa vinta, ogni convocazione ricevuta era sì una gratificazione ma mai una realizzazione completa, perché in testa avevo già l'idea di raggiungere l'obiettivo successivo. Credo che nello sport in generale, non solo nel calcio, devi avere questa attitudine mentale per raggiungere questi traguardi.
“Dimensione Calcio”, un programma condotto da Katia Serra alla Bobo Tv
Inaspettatamente è arrivata la telefonata di Bobo Vieri che mi chiedeva la disponibilità per diventare la leader di questo progetto. Il programma di Vieri stava andando forte sui social, così ha avuto la brillante idea di voler far qualcosa anche sul calcio femminile. Quando ricevo una proposta, di solito, non mi pongo troppe domande, accetto la sfida e mi ci butto a capofitto per renderla stimolante e avvincente. Abbiamo iniziato ad aprile 2023 e abbiamo ripreso a settembre. Andiamo in onda tutt'ora ogni martedì alle 20:00. In questa avventura ho coinvolto Martina Angelini, giornalista di lungo corso dentro al calcio femminili con più di 20 anni di esperienza in ufficio stampa, inoltre ci conoscevamo già perché quando giocavo nella Lazio lei era la nostra addetta stampa. Di norma siamo noi due a condurre la trasmissione, a volte ci sono ospiti che spesso sono calciatrici anche se non è sempre scontato avere il permesso dai club di ospitarle nella nostra trasmissione. Chi ci segue può interagire in diretta e quindi ci lasciamo molto guidare dalle domande che arrivano. E' molto stimolante perché a volte ti chiedono cose che non ti aspetti. Di base facciamo il punto sul weekend di Serie A femminile, mentre quando giocano le Nazionali o la Champions League trattiamo anche di quello, saltuariamente anche la Serie B. Oltre al calcio giocato ci arrivano domande anche sul movimento femminile e noi cerchiamo di rispondere al meglio grazie alla nostra esperienza. Infine, il pubblico è in aumento e abbiamo registrato che ci seguono sempre più donne e questo ci fa molto piacere e ci carica di responsabilità, ci mette in mostra come esempi.
Il legame con la città di Bologna e la squadra
Premetto che il Bologna in cui ho giocato io non aveva legame con il Bologna maschile, ai tempi erano tute società che non avevano nulla che vedere con la selezione maschile. Il meccanismo di oggi in cui la selezione femminile è dentro le squadre maschili è molto recente. Il mio Bologna era gestito da dirigenti volontari per esempio. A me stava stretto il paesino, quindi mi sono trasferita a Bologna, e quando giocavo ho abitato in tante città in giro per l'Italia, per cui il mio legame con la città era distaccato, mi sentivo nomade perché la priorità era giocare ad alti livelli, per questo ero costretta a cercare in giro. Ho iniziato a gustarmi la bellezza della città quando ho smesso, vivendo stabilmente a Bologna. La mia base è Bologna, e di conseguenza oggi riesco a godermi le bellezze della città, non solo artistiche o storiche ma anche culinarie e in termini di eventi sportivi. Se una volta mi sentivo nomade, ora non cambierei Bologna con nulla al mondo.
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