Dopo un anno, a detta di molti, magico e quasi irripetibile, dopo 16 giornate possiamo iniziare a dare qualche smentita a questa semplicistica e riduttiva analisi. Perché questo Bologna sta seguendo lo stesso rullino di marcia dello scorso anno, seppur la rosa in estate abbia perso Zirkzee, Calafiori e Saelemaekers. Verrebbe da dire che sia tutt'altro che irripetibile, perchè i ragazzi di Italiano stanno dimostrando di essere perfettamente in grado di centrare nuovamente un piazzamento europeo. E i risultati lo stanno confermando.

Per carità, è bene ripetere “sit modus in rebus”, ma dopo sedici giornate qualche linea si può tirare. 

Serviva solo tempo…Italiano può regalare un sogno

Nella giornata di ieri è arrivata un'altra vittoria, la sesta nelle ultime otto, che ha portato i rossoblù nelle posizione di vertice in piena lotta per l'Europa, che ormai come dichiarato dallo stesso Italiano, è un obiettivo più che un sogno. Basterebbe questo per percepire le reali ambizioni di questa squadra e di questo allenatore, che viene sempre poco incensato, ma che sta dimostrando ancora una volta di essere un grande allenatore, elevando i propri giocatori in qualsiasi contesto.

Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano (ph. Image Sport)

E' vero l'inizio è stato a rilento, ma Roma non è stata costruita in un giorno. Serviva tempo: ad Italiano per inculcare i propri concetti di gioco e ai giocatori per apprenderli e assimilarli. Il risultato è un sistema collaudato e un idea di gioco ben chiara e definita, in qualsiasi campo e contro qualsiasi avversario. Il percorso presenta comunque dei rimpianti, come i due punti persi a Genova ad esempio, o anche quelli a Torino contro la Juventus dopo 70 minuti di grandissimo calcio.

Quest'ultima frase è certamente emblematica della crescita di tutto il Bologna in qualsiasi suo assetto. Dopo l'addio di Thiago Motta era comprensibile un po' di smarrimento e di adattamento, ma adesso Italiano ha messo ogni cosa al suo posto, migliorando anche il rendimento di alcuni calciatori già presenti in rosa: in primis Ndoye ed Odgaard. 

Jens Odgaard
Jens Odgaard (ph. Image Sport)

Il tecnico ha trovato la posizione più congeniale al danese (dietro la punta) e il rendimento del classe 1999 si è inevitabilmente elevato. L'esterno svizzero in precedenza faceva fatica a trovare con regolarità la via del gol, aspetto ampiamento migliorato come testimoniano i numeri. Italiano ha inserito nel bagaglio di Ndoye anche diversi movimenti inediti e più da attaccante (vedasi il secondo gol contro il Venezia o il movimento a ricciolo contro la Juventus). Questa crescita consegna ora alla squadra un giocatore completo che oltre a difendere e dribblare ha iniziato a segnare con la giusta continuità.

Anche gli acquisti arrivati dal mercato cominciano a mandare segnali

Al termine dell'estate, il mercato della società era finito nell'occhio del ciclone, reo di non essere stato, a detta di alcuni, all'altezza della situazione. Ma il tempo e il lavoro fanno sempre il proprio corso. Tant'è vero che nell'ultimo periodo anche i neo arrivati stanno inviando dei segnali confortanti, in primis Pobega. Il deleterio errore di Roma ha dato la giusta scossa al calciatore, ormai inamovibile al fianco di Freuler in mediana. Corre, pressa, recupera un'ingente quantità di palloni e ha iniziato a segnare con regolarità, ma questo si sapeva già basta vedere le sue esperienze pregresse a La Spezia e Torino.

Tommaso Pobega
Tommaso Pobega esulta dopo la rete al Torino (ph. Image Sport)

Di Benjamin Dominguez abbiamo parlato forse troppo, ma vedere un giocatore così giovane effettuare giocate anche di rara intelligenza tattica fa sicuramente sorridere. Oltre a questo, le sue qualità tecniche sono sotto gli occhi di tutti e davanti alla gemma argentina il futuro appare roseo. Le ultime prestazioni ne sono la prova.

Delle risposte sono state date anche da Emil Holm, diventato proprietario della corsia laterale destra a suon di sgasate. Il minutaggio nelle ultime cinque partite è lievitato, così come il suo rendimento, portando quella fisicità e progressione palla al piede che può tornare sempre più utile alla squadra. La copertina di ieri però se l'è presa Thijs Dallinga, l'acquisto più chiacchierato dell'ultima campagna e che nella giornata di ieri ha aperto il suo conto  e la  famigerata “bottiglia di ketchup”.

Thijs Dallinga
Thijs Dallinga esulta dopo la rete al Torino (ph. Image Sport)

Un gol fondamentale che può riscrivere la sua storia in rossoblù. Il suo è forse il regalo più bello sotto l'albero di Natale, ma l'auspicio è che possa essere l'incipit per una stagione a suon di reti per aiutare il Bologna a completare i propri obiettivi. In attesa di altri segnali, ormai anche gli avversari riconoscono meriti e lavoro del Bologna, che con Italiano sta continuando la propria incredibile ascesa.

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