Anche il sindaco Manfredi ha confermato la visione comune di Napoli e Bologna, che va oltre la trasformazione fisica degli spazi urbani. "Nelle grandi trasformazioni urbane, Bologna e Napoli hanno una visione che non riguarda solo i luoghi fisici ma anche la trasformazione sociale, dei modi di vivere e lavorare", ha spiegato Manfredi, sottolineando l'importanza di non dimenticare le persone e le comunità durante i processi di rigenerazione urbana. "Se pensiamo solo ai luoghi fisici e ci dimentichiamo di quelle che sono le persone e le comunità, alla fine questi cambiamenti sono destinati a fallire. Lo abbiamo visto anche a Napoli".

Un tema particolarmente sentito da entrambi i sindaci è quello della violenza giovanile. Lepore ha fatto riferimento ai recenti fatti di via Piave a Bologna, affermando: "Dopo i fatti di via Piave ci siamo detti quanto l'esperienza di Napoli sia importante, perché dobbiamo lavorare per prevenire la violenza giovanile e dare fiducia ai nostri ragazzi con progetti adeguati. Bologna e Napoli lavoreranno insieme su questo".

Manfredi ha ribadito che donne e giovani saranno al centro del cambiamento sociale che intende promuovere a Napoli. Il sindaco ha sottolineato l'importanza di coinvolgere le persone nei progetti di trasformazione, evitando approcci calati dall'alto. "Noi abbiamo bisogno di costruire una proposta tipica delle forze progressiste e condivisa dalla gente. Abbiamo bisogno di modelli più partecipati, contaminati e condivisi possibili. Senza l'energia positiva delle persone, i grandi progetti non vanno avanti", ha concluso.

In questo contesto, l'unione di intenti tra Napoli e Bologna rappresenta un esempio di collaborazione tra città italiane che si confrontano su temi complessi, condividendo esperienze e progetti per un futuro più inclusivo e sostenibile.

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